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Spuntano ‘focolai’ ma il Governo è a rischio incendio

L'editoriale di Nico Perrone per Dire Oggi

Pubblicato:26-06-2020 15:36
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 18:34

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ROMA – Mentre in Italia si segnalano ‘focolai’ da Nord a Sud, che dovrebbero spingere tutti a mantenere sempre alta la guardia, nella maggioranza di Governo si rischia l’incendio. C’è alta tensione e comincia anche a scarseggiare quella dose minima di fiducia che serve a tener su una squadra quando si ritrova in un momento difficile.

Capitan Salvini, leader della Lega, non perde occasione di attaccare, marca stretto gli avversari politici ed oggi nel corso del suo giro elettorale in Puglia ha tirato fuori l’asso: nei prossimi giorni, ha detto, altri senatori del M5S passeranno alla Lega. Tasto dolente, perché in Senato la maggioranza balla di brutto avendo pochi numeri di vantaggio. E se davvero ci saranno cambi di casacca sarà veramente dura per il Governo che dovrà farsi approvare misure importanti, a partire dal Mes, il cosiddetto ‘fondo salva Stati’ con i 37 miliardi di euro per riorganizzare la nostra sanità. Sarà questo un punto cruciale per la tenuta del Governo, perché il Pd ormai è determinato: non vuole rinunciare a queste risorse.Mentre tra ‘grillini’ ci sono ancora tanti contrari, soprattutto al Senato.

E quando si arriverà al voto non basterà dire che il Mes verrà comunque approvato con l’aiuto di Forza Italia, perché anche in quel caso sarà evidente che la maggioranza non c’è più. Il Presidente del Consiglio finora si è tenuto fuori dalla contrapposizione, rimandando la decisione. Ma nel Pd la pazienza va esaurendosi e ci si aspetta che più prima che poi decida.


Il capo politico reggente del M5S, Vito Crimi, fiutata l’aria pesante sta cercando di spostare i contendenti sul piano delle elezioni regionali. Dopo la serie di ‘no’ ad accordi con il Pd, oggi ha fatto capire che se i Dem aprono in Liguria al candidato ‘grillino’ potrebbero appoggiare in Puglia il Dem Michele Emiliano, che un centrodestra unito potrebbe mettere in seria difficoltà. Tante questioni, tanti ‘fuochi’ accesi e che nessuno sta spegnendo.

Intanto in questo momento il Presidente del Consiglio, con i ministri Boccia (Regioni) e Azzolina (Istruzione), ha convocato in fretta e furia i giornalisti per cercare di recuperare sul fronte della riapertura delle scuole il 14 settembre, con le linee guida fortemente contestate da Regioni, sindacati e associazioni di chi lavora nel settore.

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