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Si vota a Vicenza, il Pd sogna exploit con vista sulle Regionali

Il dem Possamai parte dal 46%, il governatore Zaia spinge per Rucco

Pubblicato:26-05-2023 15:57
Ultimo aggiornamento:26-05-2023 15:58
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VENEZIA – Si carica di significati che vanno anche oltre il confine comunale il ballottaggio a Vicenza tra il dem Giacomo Possamai e il candidato del centrodestra il sindaco uscente, Francesco Rucco. Il secondo turno nella città veneta “è una grande occasione. Oggi per loro. Domani per il Veneto. Perché se le cose andranno come tutti ci auguriamo, unire questa alle vittorie di Verona e Padova significherebbe anche lanciare un messaggio chiaro e importante in vista delle elezioni regionali del 2025, le prime del dopo Zaia”, lancia la volata Andrea Martella, segretario del Pd veneto. Il primo round ha premiato Possamai, che è anche capogruppo Pd in Regione, “al di là di ogni più rosea previsione: il 46% dei consensi”, ricorda Martella. Parte cioè con due punti in più sul suo avversario. E da giorni il centrodestra martella contro il dem accusandolo di proporsi come civico quando in realtà, se vince, rivelerà ben altra natura. “Se vince lui a Vicenza avremo armocromia e migranti”, avverte Fratelli D’Italia. Possamai è sostenuto da Coalizione civica (che ingloba Verdi e Sinistra italiana), Terzo polo (Iv e Azione), tre civiche e Pd. Rucco è appoggiato da Fdi, Forza Italia, Lega e dalla sua lista: crede ma soprattutto sprona alla rimonta dopo le 20.868 preferenze del primo turno cittadini hanno già aderito al primo turno: “Ogni amministrazione ha bisogno di 10 anni per mettere a terra la propria idea di città e il nostro lavoro ha bisogno di essere completato. Usiamo queste ultime ore, con grande energia, e spieghiamo che abbiamo la possibilità di fare insieme un bellissimo lavoro”. Per lui è sceso in campo anche Luca Zaia, presidente del Veneto: Rucco, “Francesco lo conosco bene, so che sa amministrare, abbiamo lavorato bene in questi cinque anni. Abbiamo solo una preoccupazione, l’affluenza alle urne. L’unico avversario che abbiamo è l’astensionismo. Andate a votare”.

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