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Lingua sarda, per tutelarla la Regione punta sulla scuola e gli sportelli territoriali

CAGLIARI - "Non c'è futuro per la lingua sarda

Pubblicato:26-02-2016 18:25
Ultimo aggiornamento:16-12-2020 22:03

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bandsarda

CAGLIARI – “Non c’è futuro per la lingua sarda se i nostri giovani non la considerano parte di sé e della loro identità, se non la imparano e non la utilizzano nella vita quotidiana per comunicare. Per questo motivo la Regione ha investito principalmente sulla scuola e sugli sportelli linguistici territoriali le risorse disponibili per la tutela e la valorizzazione della lingua”. Così l’assessore alla Cultura e Pubblica istruzione Claudia Firino, durante l’iniziativa “Limba faeddada, limba bia” (“Lingua parlata, lingua viva, ndr) nella Sala Anfiteatro di via Roma a Cagliari, alla presenza di amministratori, insegnanti ed esponenti del mondo accademico. L’esponente della Giunta Pigliaru ha sottolineato come la Regione si sia impegnata a finanziare, con fondi integrativi crescenti le risorse statali in costante decremento, i progetti linguistici per le scuole e gli sportelli territoriali. “Abbiamo coinvolto numerosissimi istituti in tutto il territorio isolano- precisa- associazioni e operatori, che sono per noi la base della politica linguistica che vogliamo promuovere”. Il sardo può essere una lingua viva “soltanto se aiutiamo le nuove generazioni ad appropriarsene, a sentirla parte integrante della loro vita e non soltanto una tradizione della nostra terra”, ribadisce l’assessore agli Enti locali Cristiano Erriu, intervenendo in Campidanese. “È stato ormai dimostrato anche in ambito scientifico che i bambini che parlano sin dalla più tenera età sia il sardo che l’italiano, sviluppano più facilmente i meccanismi di apprendimento delle altre lingue”.

Di Andrea Piana, giornalista


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