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Salvini chiede “incontro a tre” con Draghi e Lamorgese. E su Durigon “vedremo cosa fare”

Il leader della Lega esclude una mozione di sfiducia alla ministra dell'Interno ma attacca: "C'è qualcosa che non funziona"

Pubblicato:25-08-2021 12:01
Ultimo aggiornamento:25-08-2021 16:48

salvini durigon
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ROMA – I casi Lamorgese e Durigon al centro delle tensioni tra il premier Draghi ed il segretario della Lega Salvini che, questa mattina, ha chiarito le posizioni del Carroccio.

Da un lato ci sono le critiche leghiste sulla ministra dell’Interno. Per questo, dice Salvini a Agorà su Rai Tre, “ho chiesto al presidente Draghi un incontro a tre con Lamorgese”, perché “se è capace di fare il ministro lo faccia, se ha voglia di fare il ministro lo faccia, altrimenti lasci il posto a qualcun altro”.

La Lega presenterà una mozione di sfiducia nei confronti della titolare del Viminale? “No, ma Lamorgese deve cominciare a fare il ministro”, dice Salvini, “gli italiani se ne stanno accorgendo, non solo l’immigrazione, 40mila arrivi via mare per non parlare di quelli via terra, non solo i rave party, un’altro c’è stato in Campania, ma io arrivo da Rimini e lì da tutta l’estate ci sono baby gang composte da 30-40 ragazzini figli di cittadini stranieri che arrivano in Riviera romagnola, sfasciano macchine, rubano, aggrediscono, risalgono sul treno e tornano da dove sono venuti. Dal punto di vista della forza pubblica c’è qualcosa che non funziona“. 


Dall’altro continuano a tenere banco le polemiche contro il sottosegretario leghista all’Economia Claudio Durigon. Le forze di governo del centrosinistra, infatti, chiedono le dimissioni dell’esponente del Carroccio dopo che ha proposto di intitolare un parco a Latina dai giudici Falcone e Borsellino, come è attualmente, a Arnaldo Mussolini, fratello del Duce, come era negli anni 40. “Lo stimo ai massimi livelli. Mi vedrò con Claudio Durigon e per evitare altri mesi di polemiche valuteremo come andare avanti“, dice Salvini.

“Ci troveremo nei prossimi giorni e valuteremo in totale serenità cosa fare”, aggiunge Salvini. Il sottosegretario al MEF, “è una persona in gambissima, l’ultimo che può essere accusato di fascismo è solo figlio di coloni veneti trasferiti nelle terre dell’Agro pontino per essere bonificate”.

Durigon “è papa di ‘quota 100’ e ci ha aiutato a fare rottamazione saldo e stralcio delle cartelle di Equitalia”, dice il segretario della Lega, e “lavoriamo con lui per la riforma fiscale e la riforma delle pensioni”

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