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Orso aggredisce due persone, il ministro Costa: “No all’abbattimento, pronti a impugnare l’ordinanza”

Il ministro dell'Ambiente scrive al presidente della provincia autonoma di Trento Maurizio Fugatti

Pubblicato:25-06-2020 13:30
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 18:33

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ROMA – “Ho appreso con dispiacere del recente ferimento di due persone ad opera di un orso bruno nel territorio del Comune di Cles e al riguardo esprimo loro, cosi’ come a tutta la comunita’ locale, tutta la mia comprensione e vicinanza”. Cosi’ il ministro dell’Ambiente Sergio Costa in una lettera di risposta al Presidente della Provincia autonoma di Trento, Maurizio Fugatti, che ha firmato l’ordinanza con la quale da’ mandato al Corpo forestale provinciale di monitorare l’area del Monte Peller, in valle di Non, dove si e’ verificato l’incidente che ha coinvolto padre e figlio, identificare l’orso responsabile e procedere con l’abbattimento dell’esemplare.

Cio’ detto, “stiamo valutando- spiega Costa- i presupposti giuridici per una eventuale impugnazione dell’ordinanza“. Naturalmemte, “comprendo la preoccupazione della cittadinanza, ma ritengo necessario ricostruire bene l’accaduto attraverso una dettagliata relazione tecnica che, sicuramente il personale del Corpo forestale provinciale stara’ predisponendo- continua il ministro- considerato anche che questi episodi sono estremamente rari in Italia“.

È, quindi, “opportuno che si individui con estrema certezza l’esemplare coinvolto nella vicenda in quanto, se responsabile dell’aggressione fosse una femmina con cuccioli, si potrebbe fornire una plausibile interpretazione etologica dell’episodio: un’orsa che cerca di allontanare una minaccia per i propri cuccioli, se spaventata, potrebbe reagire con naturale aggressivita’. È un atteggiamento- aggiunge il ministro- insito in qualsiasi specie animale quello di difendere la prole nel proprio habitat”.


“Solo dopo aver raccolto informazioni scientifiche certe sull’animale coinvolto nell’incidente ai due cittadini si potranno valutare soluzioni tecniche che, a mio parere, non devono tradursi nell’abbattimento– prosegue il ministro dell’Ambiente Sergio Costa in una lettera di risposta al Presidente della Provincia autonoma di Trento, Maurizio Fugatti- Mi sento di esprimerti, pertanto, la mia contrarieta’ alla parte dell’ordinanza che hai emanato ieri, a ventiquattro ore dall’accaduto, dove si invita il personale alle tue dipendenze a monitorare l’area, raccogliere elementi sull’individuo e ad ucciderlo, perche’ la ritengo una decisione impulsiva che non favorisce un’analisi degli elementi di contesto e aggrava lo scontro pubblico, gia’ non semplice da gestire, sulla convivenza tra uomo e fauna selvatica negli ambienti alpini”.

Il ministero dell’Ambiente “e’ sempre disponibile, nella costante collaborazione istituzionale, a valutare congiuntamente il Piano di gestione che Tu hai chiesto di predisporre alle strutture tecniche competenti della Provincia autonoma di Trento- continua il ministro- Ed e’ evidente che tale Piano dovra’ prevedere una gestione dell’orso Bruno nel territorio della Provincia sulla base di una rigorosa base scientifica, con il supporto dell’Ispra oltre che nel rispetto della normativa nazionale ed europea”.

In conclusione, “confido nella capacita’ di conciliare, nel migliore dei modi, gli aspetti di tutela della pubblica incolumita’ con quelli di conservazione e protezione delle specie selvatiche“.

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