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La vendetta di Sainz: vince per la Ferrari, contro la Ferrari

L'impresa australiana su tutte le prime pagine del mondo. I segreti del recupero dopo l'appendicite, dalla camera iperbarica al fisioterapista italiano

Pubblicato:25-03-2024 09:11
Ultimo aggiornamento:25-03-2024 14:21

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ROMA – Nemmeno a dirlo, c’è Carlos Sainz su tutte le prime pagine dei giornali sportivi del mondo. Il pilota ripudiato, che vince con i tre buchetti d’una laparoscopia nell’addome, due settimane dopo un’appendicite. Il dolore, la fame, la tigna. La Ferrari che ha scelto l’altro, Leclerc, il presunto “predestinato”, e scaricato lui per far posto al grande vecchio, Lewis Hamilton. E lui, Sainz, che vince alla faccia di tutta la concorrenza, esterna e interna. Vendetta, tremenda vendetta. 14 delle ultime 16 gare le ha vinte Max Verstappen e la Red Bull. Il resto, appena due briciole lasciate in pista, se le è prese lui: la prima a Singapore, l’altra in Australia. Ora corre quasi da ex, da free agent. Vince per la Ferrari, ma soprattutto vince contro la Ferrari. La usa per trovarsi un nuovo lavoro, una macchina che possibilmente vada ancora più forte e gli permetta dal 2025 di fare il sorpasso definitivo: Leclerc, Hamilton, tutti dietro. Il piano è questo.

El Paìs ripercorre l’ultimo anno “da pazzi” di Sainz e dei Sainz (il padre, Carlos Senior ha appena rivinto la Dakar). Scrive che “la flessione suscitata dalla notizia del mancato rinnovo è una pillola difficile da digerire e avrebbe lasciato mezzo tramortito chiunque. Ma il madrileno non ha mai avuto vita facile. Lui prospera quando gli si presentano i problemi, e la sua pelle è dura come una roccia, per non parlare della sua testa“. Per El Paìs si tratta del “trionfo più epico dei tre che ha accumulato nel suo curriculum in Formula 1, e la migliore campagna per chi cerca un volante per il prossimo anno”.

MA COME HA FATTO?

Sì, ma come ha fatto? Lo racconta nel dettaglio El Mundo: “Sono diversi, i protagonisti di questo piccolo miracolo di Sainz, anche se nessuno ha giocato un ruolo tanto decisivo quanto la sua tenacia. Perché Carlos si è presentato giovedì all’Albert Park con due chili di muscoli in meno e sintomi di evidente debolezza. Sainz ha accelerato i tempi a Melbourne con Pierluigi Della Bona, il suo fisioterapista, più un altro specialista venuto appositamente dalla Spagna. Il primo obiettivo era lavorare in una camera iperbarica che accelerasse la guarigione della ferita. Perché questo apparecchio, molto apprezzato dai calciatori d’élite, offre risultati ottimali in termini di ossigenoterapia. Con un sangue più ricco di ossigeno, il gonfiore diminuisce e aumenta la protezione contro le infezioni. Inoltre, i suoi evidenti vantaggi potrebbero ancora essere migliorati grazie ad un altro dispositivo portato dalla Spagna. È una macchina più piccola e maneggevole, sviluppata con tecnologia Indibida. Sainz vi è ricorso ogni volta che aveva un momento libero, sia la sera in albergo che la mattina presto in circuito. È una tecnica non invasiva basata su onde a radiofrequenza che innesca risposte di rigenerazione naturale. Sia nel riassorbimento dell’edema che nel miglioramento della cicatrice. Raggiunge anche un effetto analgesico per il dolore postoperatorio”.


“Questo processo è stato la prima prova del nove per Della Bona, che ha debuttato qualche mese fa con Sainz, prendendo il posto di Rupert Manwaring . L’italiano ha dovuto controllare lo slancio di Carlos, riducendo al minimo gli esercizi in palestra e controllando ogni movimento della zona interessata. Naturalmente, i pesi sono stati esclusi dall’equazione. Allo stesso modo, il controllo della dieta è stato essenziale, data la perdita di massa muscolare”

“Nonostante il lavoro impeccabile dei medici del King Fahd Hospital di Jeddah e le cure dei ricoverati, la ferita nella zona addominale ha complicato la guida. Soprattutto nel piccolo abitacolo di una Formula 1. Pertanto gli ingegneri Ferrari hanno dovuto apportare alcune modifiche al sedile, al pedale del freno e alla cintura di sicurezza. L’obiettivo era che la fibbia non sfregasse contro uno dei tre piccoli fori situati a livello dell’ombelico. Infine, gli uomini di Frédéric Vasseur hanno aggiunto un materiale morbido, simile a una spugna, per assorbire una certa pressione al centro dell’addome”.

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