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Roma Capitale verso la carta dei valori dello sport al femminile

L'assessorato è al lavoro per realizzarla, usando come modello quella del Comune di Bologna

Pubblicato:25-03-2021 14:21
Ultimo aggiornamento:25-03-2021 14:21

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ROMA – Roma Capitale potrà avere presto una Carta dei valori dello sport al femminile sulla falsariga di quella approvata lo scorso gennaio dal Comune di Bologna per garantire pari accessibilità a tutti gli sport sin dall’infanzia contro stereotipi di genere e discriminazioni. È quanto emerso stamattina dalla Commissione capitolina congiunta Pari Opportunità-sport, i cui i rispettivi presidenti, Gemma Guerrini e Angelo Diario, hanno preso l’impegno di realizzare “un atto condiviso per la rilevazione dei dati” che possa prevedere una “modifica delle statistiche che tutti gli anni il dipartimento competente e i municipi fanno su impianti sportivi comunali e palestre scolastiche” per ottenere “un ulteriore dettaglio sul sesso degli iscritti”, anche a partire dai dati sul tesseramento.

“So che l’assessorato allo sport con la Giunta ha avviato un’attività per realizzare un documento e attuare questa Carta dei valori- fa sapere Diario- Possiamo lavorare insieme nei mesi che restano fino alla fine della consiliatura per coordinare le varie iniziative che qualche municipio si è già organizzato a realizzare, in modo che in tutta la città ci si possa muovere nello stesso senso e non a pezzetti“. E la spinta ad adottare una carta che anche a Roma riconosca e garantisca pari accesso allo sport per donne e uomini arriva proprio da una consigliera del Municipio III, Daniela Michelangeli: “Lo sport sappiamo che è un polo primario nella vita dei cittadini e nelle nuove generazioni- dichiara nel corso della Commissione- Creare sport inclusivo e senza discriminazioni credo sia l’obiettivo di ogni amministrazione”.

“Questo atto- aggiunge Michelangeli- è stato portato nella nostra Commissione scuola due settimane fa, poi è andato in Consiglio municipale il 18 marzo ed è stato approvato all’unanimità. La presidente della Commissione, Francesca Farchi, sempre molto attenta al tema dello sport, ci teneva che questo argomento fosse portato all’attenzione del Comune di Roma e io mi sono rivolta a Diario e Catini per far sì che se ne parlasse nelle Commissioni capitoline. Credo molto in questa carta dei valori- dice- può aiutare in situazioni di discriminazioni che accadono, perché purtroppo ancora la cultura dell’inclusione e dei diritti delle donne trova tante difficoltà“.


“La mia percezione è che siano delle rarissime eccezioni”, riprende Diario, che però ricorda l’episodio “di una bambina che voleva giocare a calcio in un impianto sportivo comunale ed è stata rifiutata con la motivazione che le lezioni erano solo per il calcio maschile. Nella realtà non è così perché fino a una certa età bambini e bambine giocano assieme, per questo siamo intervenuti con l’assessore Frongia e la bambina è stata accolta”. Bene quindi “adottare una carta di questo tipo- osserva il presidente della Commissione Sport- ma direi che nel 99,9% dei casi, degli impianti e dei corsi gestiti da pubblici e privati, questa carta è già nei fatti rispettata”.

Tuttavia, secondo Guerrini, è sull’eccezionalità di questi casi che occorre prestare maggiore attenzione: “Mi chiedo se questi se non siano derivanti dal fatto che non ci sia una preclusione, ma che non si arrivi al momento della preclusione. Probabilmente ci sono degli ostacoli che noi ancora non vediamo e forse questa occasione che ci è stata data dalla sollecitazione della consigliera Michelangeli, dal lavoro dei Municipi e dall’interessamento dell’assessore Frongia, sta svelando un panorama inaspettato”. “L’analisi dei dati credo possa aiutare a capire meglio qual è la realtà romana ed è sicuramente una strada da percorrere”, aggiunge Michelangeli, plaudendo alla proposta di Diario, che, assieme al lavoro dell’assessorato sulla Carta, guadagna anche il sostegno dell’assessorato alle Politiche Sociali: “Ritengo che lo spirito con cui è stata organizzata questa Commissione congiunta vada in un’unica direzione: quella di porsi delle domande su tutto ciò che è migliorabile per andare a estirpare gli stereotipi e facilitare la parità di genere- dichiara Francesca Filipponi, delegata dell’assessora alle Politiche Sociali Veronica Mammì- Siamo a disposizione come supporto all’assessorato allo Sport per un confronto e una condivisione della tematica, rimanendo in capo al Dipartimento Sport la stesura del documento“.

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