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RIMINI – Ma quanto spendono i riminesi nelle sale slot. La provincia è infatti terza in regione, e 22esima in Italia, 398 euro per ognuno di loro nel 2017, per un totale di quasi 60 milioni di gettito per l’Erario. Solo Modena e Piacenza spendono di più in Emilia-Romagna. Il Comune di Rimini intanto ha già realizzato la mappatura dei luoghi sensibili e delle aree di rispetto entro cui non è possibile la presenza di sale gioco o di corner con apparecchi per il gioco d’azzardo, come da legge regionale.
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Mentre dall’1 gennaio 2020 entrerà in vigore l’obbligo di inserimento della tessera sanitaria, sulla scorta di quanto già accade per i distributori automatici di sigarette, per ridurre l’accesso dei minorenni ai giochi di azzardo. I numeri, commenta l’assessore alle Attività produttive Jamil Sadegholvaad, “confermano la notevole portata del gioco a Rimini. Un fenomeno che da anni stiamo monitorando e seguendo per potenziarne il contrasto, sopratutto per quanto riguarda i pericoli per la salute derivanti da dipendenze come la ludopatia”. Tra queste il marchio “slot-free” per le attività che scelgono di non tenere alcun apparecchio per il gioco, il divieto di pubblicità su aree pubbliche e la mappa dei luoghi sensibili.
“Intervenire in queste zone di sicurezza- conclude- non significa certo eliminare il problema, ma sarebbe comunque un passo in avanti molto importante, sia a livello pratico e tecnico, che su quello culturale”.
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