Getting your Trinity Audio player ready...
|
ROMA – “‘Era serio, concentrato sul suo lavoro. Ma sapeva essere allegro, caloroso, aperto. In quello che faceva era spinto da forte passione. Credeva di poter migliorare la vita delle persone‘. Carlo e Paola Regeni due giorni fa ricordavano così loro figlio Giulio. A un mese esatto dal suo rapimento, le associazioni italiane riunite nella Cild (Coalizione italiana per le libertá civili) hanno indetto per oggi un sit-in all’esterno dell’ambasciata egiziana a Roma a cui parteciperà anche una delegazione di Amnesty International, che nei giorni scorsi ha lanciato la campagna ‘Verità per Giulio’. Perché a quel giovane corpo torturato non si può infliggere anche l’ulteriore sfregio di ipotesi insultanti sulle cause della sua morte“. Lo scrive su facebook la presidente della camera Laura Boldrini.
“Le autorità egiziane devono collaborare coi nostri investigatori che stanno conducendo le indagini al Cairo finché non si troveranno i veri responsabili – esecutori e mandanti – di questo atroce delitto- prosegue Boldrini- Lo ha ribadito giustamente il Ministro Gentiloni ieri a Montecitorio (LEGGI QUI): all’Italia non possono bastare ‘verità di comodo e piste improbabili’, come quella a cui faceva riferimento un comunicato diffuso dal Ministero dell’interno egiziano che parlava di una possibile ‘vendetta personale'”. “Non possiamo accontentarci- conclude-. Per Giulio, e il rispetto che dobbiamo alla sua memoria; per la sua famiglia, che ha diritto ad ottenere giustizia in tempi ragionevoli; per il nostro Paese e la sua autorevolezza. #veritàpergiulioregeni”.
Le notizie del sito Dire sono utilizzabili e riproducibili, a condizione di citare espressamente la fonte Agenzia DIRE e l’indirizzo www.dire.it