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Scarpe rosse contro la violenza sulle donne, nelle fabbriche Alstom le portano i dipendenti

Alstom è la prima azienda al mondo a replicare e ospitare nei propri spazi il progetto d'arte dell'artista messicana Elina Chauvet

Pubblicato:24-11-2022 11:58
Ultimo aggiornamento:24-11-2022 12:10
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BOLOGNA –  Negli stabilimenti Alstom di Bari, Bologna, Lecco, Nola, Savigliano e Sesto San Giovanni si replica la celebre installazione “Scarpe Rosse” (Zapatos Rojos), un progetto di arte pubblica dedicato all’universo femminile ideato dall’artista messicana Elina Chauvet, e curato in Italia dall’artista Monica Pirone, nato per denunciare gli abusi sulle donne ed il femminicidio.

Nella settimana che porta alla Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne del 25 novembre, Alstom è la prima azienda al mondo a replicare questo evento e ad ospitarlo nei propri spazi produttivi: un’installazione semplice, ma ‘carica’ di significato, composta da scarpe di tutti i tipi e genere di colore rosso o dipinte di rosso portate da casa dai dipendenti nel proprio stabilimento per dire stop alla violenza di genere.

“Scarpe Rosse è un’installazione di fama mondiale carica di valore che ha preso vita con la supervisione dell’artista e l’impegno delle persone Alstom, che ogni giorno collaborano e lavorano insieme contro ogni forma di discriminazione di genere e contro ogni tipo di violenza”, dice Michele Viale, direttore generale di Alstom Italia e presidente e ad di Alstom Ferroviaria. “Un’iniziativa che per noi rappresenta un dovere morale come Alstom”.


L’artista è intervenuta ad un webinar che l’azienda ha organizzato su questo tema. “Il percorso che Zapatos Rojos traccia nel suo viaggio intorno al mondo mi emoziona e spesso mi sorprende. Oggi sono di nuovo piacevolmente sorpresa perché un’azienda molto importante ha portato quest’opera non solo nelle proprie strutture, ma nelle case dei propri lavoratori in sei città d’Italia. Hanno dipinto le scarpe nelle loro case e con le loro famiglie e poi le hanno esposte negli uffici, nelle fabbriche e nelle officine dove lavorano più di tremila dipendenti. Non posso essere più felice e grata a tutte le persone che hanno partecipato a questa meravigliosa iniziativa e spero che molte aziende ne seguano l’esempio”, afferma Chauvet.

“La suggestione di un fil rouge che attraversa il nostro Paese solcando una linea precisa proprio dentro ai luoghi di lavoro, rappresenta la forza lessicale di questa installazione, che travalica i confini e diviene linguaggio universale”, aggiunge Monica Pirone.

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