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Meloni: “Santanchè? Nessun problema a riferire in Parlamento. La ministra: “Sarò orgogliosa di farlo”

"La faccia ce l'ho sempre messa e se verrà formalizzata la richiesta che devo andare a riferire in Parlamento sarò fiera e orgogliosa di farlo"

Pubblicato:24-06-2023 20:00
Ultimo aggiornamento:26-06-2023 18:35
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DANIELA SANTANCHE' MINISTRA
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ROMA – “Santanchè? Non credo ci sia nessun problema a riferire in Parlamento, sono contenta che la ministra ha dato la sua disponibilità, l’ho sentita tranquilla e lo sono anche io. Ho letto ricostruzioni secondo cui addirittura il governo dovrebbe andare a casa, ma rassicuro tutti sul fatto che durerà ancora un po’. Dalle mie parti i desiderata non diventano necessariamente dei fatti”. Così la premier Giorgia Meloni in un punto stampa in Austria risponde a chi le chiede della ministra del Turismo, Daniela Santanchè che in questi giorni è stata travolta dal servizio di Report sulle sue società che avrebbero assunto condotte scorrette nei confronti di dipendenti e fornitori.

A un evento a Ischia è intervenuta la stessa Santanchè: “Sono vent’anni che faccio politica. La faccia ce l’ho sempre messa e se verrà formalizzata la richiesta che devo andare a riferire in Parlamento sarò fiera e orgogliosa di farlo“.

La ministra ha ceduto al pressing delle opposizioni che chiedono a gran voce le sue dimissioni.


SCHLEIN: SANTANCHÈ CHIARISCA, TANTI MINISTRI DIMESSI PER MOLTO MENO

“Mentre il Governo con il suo decreto Lavoro sceglie di aumentare la precarietà estendendo i contratti a termine e i voucher, c’è una ministra che da imprenditrice pare dalle inchieste che non pagasse i fornitori e i suoi lavoratori e addirittura li licenziasse senza il tfr, mentre i membri dei cda delle società, lei compresa, avevano compensi d’oro. Ora il Pd chiede chiarezza al Governo, chiede di uscire dal silenzio, chiede alla ministra di riferire perché ministri in Italia e in Europa si sono dimessi per fatti ben meno gravi”. Lo ha detto la segretaria del Pd, Elly Schlein, a margine della manifestazione in difesa della sanità pubblica organizzata dalla Cgil a Roma, in merito alla vicenda che ha coinvolto il ministro del Turismo, Daniela Santanchè.
Di questi motivi, ha aggiunto Schlein, “il Pd oggi ne ha avanzato uno in più: abbiamo depositato un’interrogazione perché pare che quella stessa società, Ki Group, durante il Covid avesse ricevuto da Invitalia un prestito di 2,7 milioni che non è stato restituito. Come può una ministra essere in debito con lo Stato che rappresenta? Chiediamo chiarezza”.
I dem hanno intenzione di presentare una mozione di sfiducia? “Intanto noi abbiamo chiesto di venire a riferire in Aula, e trovo assurdo che ci sia silenzio da parte del presidente del Consiglio e che l’unica risposta arrivata dalla ministra coinvolta sia stata quella di adire le vie legali verso chi ha fatto quell’inchiesta”, ha concluso la segretaria del Pd.

BONELLI: NOSTRA PETIZIONE PER DIMISSIONI IMMEDIATE SANTANCHÈ

“In risposta alle rivelazioni emerse dalle inchieste giornalistiche di Report, che hanno gettato un’ombra di dubbi e accuse gravi su Daniela Santanchè, tra cui dipendenti non pagati, TFR non erogati e cassa integrazione usata in modo fraudolento, abbiamo lanciato una petizione per chiederne le immediate dimissioni: le accuse che gravano sulla Santanchè imprenditrice si riflettono inevitabilmente sulla Santanchè Ministra, minando la credibilità delle nostre istituzioni”. Così, in una nota, Angelo Bonelli, co-portavoce nazionale e deputato di Europa Verde.
“Come annunciato, stiamo verificando l’accordo di tutte le opposizioni per presentare una mozione di sfiducia nei confronti della Ministra. Siamo preoccupati di fronte al silenzio della Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, a cui consegneremo personalmente le firme raccolte nella petizione. Non può semplicemente voltare le spalle a questa vicenda, né può rifugiarsi dietro le minacce di querele quando la stessa Santanchè non ha chiarito nulla sulle gravissime accuse che le sono state fatte. Riteniamo sia necessario per il bebè delle istituzioni che Daniela Santanchè faccia un passo indietro, in qualsiasi altro Paese europeo sarebbe giá accaduto. Santanchè non chiarisce nulla, allora è urgente che venga in Parlamento a spiegare perché non paga il TFR e tutte le altre accuse di Report e così chiederemo in quella sede le dimissioni”, conclude Bonelli.

FRATOIANNI: 20MILA FIRME IN 24 ORE PER SUE DIMISSIONI

“Le notizie che le agenzie di stampa pubblicano sulle consulenze e sulle perizie del tribunale di Milano relative alle aziende della ministra Santanchè ‘bilanci inattendibili, deficit occultati’ contrastano enormemente con la forzata serenità e il forzato ottimismo che da parte della maggioranza vengono esibiti in queste ore”. Lo afferma il segretario nazionale di Sinistra Italiana Nicola Fratoianni parlamentare dell’Alleanza Verdi Sinistra.
“Noi insisteremo tranquillamente- prosegue il leader di SI- a chiedere che sia fatta chiarezza fino in fondo, convinti come siamo che Santanchè sia ormai incompatibile con il ruolo di ministra”.
“Ed è quanto testimoniano anche tutti coloro che in sole 24 ore, e sono già 20mila, hanno sottoscritto- conclude Fratoianni- la petizione online per le sue dimissioni lanciata dall’Alleanza Verdi Sinistra.

M5S: SANTANCHÈ PARLA DI TERME E NON DI REPORT, PERSA CREDIBILITÀ

“Il governo sta vivendo un lampante impaccio con questa vicenda. Perciò ci domandiamo cosa aspetti la premier Meloni a prendere in mano la situazione, visto che anche Lega e FI chiedono alla ministra di riferire. Come ha detto il presidente Conte le vie sono due: o arriva un immediata spiegazione in Parlamento, o non c’è altra strada che quella delle dimissioni istantanee”. Così in una nota i senatori M5s in commissione Industria, Turismo e Agricoltura Sabrina Licheri, Gisella Naturale e Luigi Nave.

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