NEWS:

VIDEO | Ilaria Alpi, Federica Sciarelli: “Le indagini non vanno chiuse”. Oggi avrebbe compiuto 63 anni

Il caso Ilaria Alpi non va chiuso: "Gli assassini non sono stati trovati e neanche i mandanti, non chiudere le indagini": le parole di Federica Sciarelli a margine dell'iniziativa 'Noi non archiviamo' alla Camera

Pubblicato:24-05-2024 14:25
Ultimo aggiornamento:24-05-2024 14:26

FacebookLinkedInXEmailWhatsApp

ROMA – “Assolutamente sì, ci mancherebbe altro. Bisogna dar battaglia e mettercela tutta. Nel nostro piccolo, noi di ‘Chi l’ha visto?’, abbiamo fatto uscire dal carcere Hashi dopo 17 anni. Di solito scopriamo i colpevoli, invece in questo caso abbiamo scoperto un innocente. Ed è una cosa importantissima, perché ha potuto far riaprire, con il processo di revisione, anche in qualche modo le indagini di Ilaria Alpi, che non devono essere mai chiuse visto che gli assassini non sono stati trovati e neanche i mandanti“. Ha risposto così la giornalista Federica Sciarelli, interpellata dalla Dire sull’importanza del giornalismo d’inchiesta e se rappresenta ancora un valore, oggi a Roma in occasione del convegno dal titolo ‘Una stella di nome Ilaria Alpi (1994-2024)’, evento conclusivo di un progetto che ha visto protagoniste le scuole italiane e che al centro ha la memoria della giornalista Rai, Ilaria Alpi, uccisa a Mogadiscio insieme all’operatore Miran Hrovatin il 20 marzo 1994.

Fu proprio grazie alla trasmissione ‘Chi l’ha visto?’ che venne scagionato il somalo Hashi Omar Assan, inizialmente condannato a 26 anni di reclusione per aver partecipato insieme ad un commando di 7 persone all’assassinio di Ilaria Alpi e Miran Hrovatin. Hashi era stato accusato da un testimone, Ahmad Ali Rage, che sosteneva di aver assistito all’omicidio. Dopo la testimonianza, Rage era sparito dai radar della giustizia italiana, ma fu ritrovato proprio grazie al lavoro della redazione del programma condotto da Federica Sciarelli e, di fronte alle telecamere, ammise di essere stato pagato per fare quelle accuse. Dichiarazione, quella, che portò alla revisione e successiva assoluzione di Hashi Omar Assan.

OGGI ALLA CAMERA L’INIZIATIVA ‘NOI NON ARCHIVIAMO’

Oggi, venerdì 24 maggio, la giornalista del Tg3, Ilaria Alpi, avrebbe festeggiato il suo compleanno, se quel 20 marzo 1994 non fosse stata uccisa a Mogadiscio, insieme all’operatore Miran Hrovatin, per le loro inchieste su traffici d’armi e rifiuti all’ombra della Cooperazione Internazionale. La giornalista aveva 33 anni. E oggi, venerdì 24, alla Camera, presso l’Aula dei Gruppi Parlamentari (in Via di Campo Marzio, 74), si terrà una iniziativa promossa dalla Comunità “Noi non archiviamo” della quale fanno parte una serie di soggetti protagonisti in questi decenni dell’impegno per la verità su quegli omicidi, per scoprire responsabili e depistaggi. L’iniziativa servirà a rilanciare con forza questa esigenza, anche alla luce del recente incontro avuto da una delegazione della Rete con i vertici della Procura di Roma.


La giornata (dalle 10 alle 12.30) vedrà protagonisti ragazze e ragazzi di scuole che hanno partecipato con i loro lavori al progetto “Una stella di nome Ilaria Alpi”. Presieduto da Mariangela Grainer e Walter Verini, l’appuntamento avrà inizio con il saluto della vicepresidente della Camera, Anna Ascani, e con quelli di Fnsi, Ordine dei Giornalisti, Usigrai, Fondazione Murialdi, Articolo 21. La giornalista Federica Sciarelli e Walter Veltroni ricorderanno la collega e amica Ilaria e Miran e le battaglie di questi trenta anni. Questi momenti saranno intervallati da letture di Cristiana Capotondi dal libro di Gigliola Alvisi sulla giornalista del Tg3 e dalla proiezione di estratti video dal film “Il più crudele dei giorni” di Ferdinando Vicentini Orgnani. Nella seconda parte la giornalista Giulia Bosetti e la stessa Grainer coordineranno l’illustrazione dei lavori da parte degli studenti. Per gli accrediti scrivere a: pd.ufficiostampa@camera.it, indicando nome, cognome, numero di tesserino ed eventuali strumenti come fotocamere o videocamere.

Le notizie del sito Dire sono utilizzabili e riproducibili, a condizione di citare espressamente la fonte Agenzia DIRE e l’indirizzo www.dire.it