ROMA – “Da un anno i mezzi di comunicazione non parlano piu’ della guerra in Ucraina e sembra che non esista piu'”. Si scusa per la “commozione” ma quando parla della guerra nella regione orientale del Donbass Sua Beatitudine Svyatoslav Shevchuk, arcivescovo maggiore della Chiesa ucraina greco-cattolica, non riesce a non incrinare la voce.
“L’Ucraina- ha detto ieri incontrando i giornalisti a Roma- e’ vittima di un’aggressione straniera”. “La guerra- aggiunge l’arcivescovo, ripreso dalla stampa cattolica- continua ogni giorno. Ogni giorno entrano in Ucraina cannoni, carri armati, soldati russi. Ogni giorno si spara sulla linea. Ogni giorno si contano feriti e morti“.
Shevchuk rende conto anche delle conseguenze che la guerra ha lasciato sul terreno. “Secondo le stime dell’Onu- dice- sono 2 milioni gli sfollati interni al Paese e di questi mezzo milione sono bambini. Si contano decine di migliaia di morti e non solo tra i soldati ma anche tra i civili. La guerra e’ una ferita che sanguina ancora” ha concluso.
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