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Covid, ristoratori e partite Iva in piazza: “Dimenticati dal governo”

In totale alcune centinaia di persone si sono radunate per chiedere maggiori tutele nell'emergenza Covid

Pubblicato:23-12-2020 11:30
Ultimo aggiornamento:23-12-2020 11:30

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ROMA – “Le bugie hanno le gambe Con-te“. Questo lo striscione che campeggia su piazza San Silvestro a Roma, dove ristoratori, in gran parte toscani, gestori di discoteche, Ncc, albergatori, musicisti, l’Associazione nazionale ambulanti, il Gruppo apartitico partite iva, artigiani – in totale alcune centinaia di persone – si sono radunati per chiedere maggiori tutele nell’emergenza Covid.

“Abbiamo avuto un indennizzo per un mese per il periodo pre estivo. Se finora è stato perso un milione di posti di lavoro, a marzo sarà lo sfacelo. I ristori? Un’elemosina”, ha detto Pasquale Naccari dei ristoratori toscani. Sarena Ranieri, presidente di Federmep, la Federazione matrimoni e eventi privati, ha detto dal megafono della piazza: “Siamo 50mila aziende per 300mila dipendenti stabili e produciamo un fatturato da 20 miliardi. Noi siamo stati dimenticati. Anche noi abbiamo valore. Il nostro settore è fermo da novembre 2019”.

Duro l’intervento di Antonio Sorrento per Pin – Partite iva nazionale: “Siamo qui dalla Sicilia, dalla Puglia, da Milano. Siamo stanchi, stufi esasperati. Rappresentiamo tanti padri di famiglia che non riescono a tirare su la saracinesca. Siamo titolari di microimprese. I ristori non sono serviti a nulla e ancora stiamo pagando la cassa integrazione ai nostri dipendenti. Non riuscirete mai- ha gridato- a metterci contro i nostri dipendenti. Molti colleghi stanno andando fuori ma noi vogliamo fare impresa in Italia, però 70mila aziende non riusciranno più ad aprire, lo sapete? Noi non siamo quelli delle guerriglie ma siamo veramente stanchi. Governo inizia a tremare. Da qui non ci muoviamo finché qualcuno non ci ascolta”.


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