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A Pharmacon oncoematologia tra ricerca, organizzazione e prossimità di cure

Un evento Sifo per comprendere la portata della sfida territoriale in ambito oncologico

Pubblicato:23-11-2023 12:05
Ultimo aggiornamento:23-11-2023 12:05
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ROMA – Condividere le migliori esperienze nell’ambito della farmacia ospedaliera sulla gestione delle terapie onco-ematologiche, con un occhio allo sviluppo della ricerca ed un’attenzione particolare alla sanità di prossimità: questo l’obiettivo dell’evento della Società Italiana di Farmacia Ospedaliera e dei Servizi Farmaceutici delle Aziende Sanitarie – SIFO PharmacON2023: Farmacia oncologica fra alta specializzazione e territorializzazione delle cure che si apre domani a Firenze.

Il convegno fa parte di un percorso – appunto PharmacON, dove le maiuscole finali stanno sia per oncologia che anche per acceso, a significare una particolare ‘accensione di attenzione’ sulle tematiche oncologiche – che Alessandro D’Arpino (vicepresidente SIFO) ha avviato alcuni anni fa.

“Il PharmacON esiste da oltre 15 anni”, precisa D’Arpino, “La prima edizione fu promossa a Radda in Chianti e la formula era quella di un numero limitato di partecipanti che poco a poco diventavano i veri protagonisti dell’evento in una discussione guidata sempre molto dinamica.


Poi negli anni il successo dell’evento ha fatto sì che il numero di iscritti aumentasse di anno in anno e così nell’ultimo periodo non è stato più possibile organizzarlo in piccole località lontane dalla quotidianità professionale.

L’edizione 2023 quindi abbiamo voluto organizzarla come evento ufficiale SIFO a seguito della decisione del Direttivo della Società scientifica di ripristinare annualmente un evento di portata nazionale monotematico di approfondimento da affiancare al Congresso nazionale”.

Al centro dell’evento – i cui coordinatori scientifici sono, oltre a D’Arpino, Silvano Giorgi (Caporedattore Bollettino SIFO) e Barbara Meini (Presidente del Collegio dei Probiviri e Coordinatore Comitato Unico della Redazione Editoria SIFO) – c’è il tema oncologico sviluppato in differenti sessioni che toccheranno le prospettive terapeutiche future (venerdì 24, ore 9.00), il ripensamento organizzativo delle strutture ospedaliere e delle UFA (venerdì 24, ore 10.45), i possibili modelli di assistenza farmaceutica sul territorio (venerdì 24, ore 14.00), la sessione internazionale sulla direttiva 2022/431/UE e la gestione del rischio negli stati membri (a cui partecipano i rappresentanti dell’Associazione europea di farmacia ospedaliera-EAHP, sabato 25, ore 9.30) per giungere alla sessione conclusiva (sabato 25, ore 11.30) in cui il presidente SIFO, Arturo Cavaliere, e speaker di ambiti multidisciplinari dialogheranno sugli sviluppi futuri negli ambiti di innovazione, sostenibilità ed equità.

Ma da dove giunge l’esigenza di questo stimolante approfondimento sui temi onco-ematologici visti sia nella prospettiva ospedaliera che in quella dell’assistenza territoriale? “Le nuove norme di riorganizzazione del SSN”, sottolinea D’Arpino, “portano verso una maggiore territorializzazione delle cure, con una sanità più vicina ai pazienti, ma sempre garantendo la qualità tipica dei servizi centralizzati.

In oncologia questa sfida è sicuramente più difficile da cogliere, dovendo garantire servizi centralizzati di preparazione dei farmaci oncologici anche sovra-aziendali, immaginando allo stesso tempo il decentramento della somministrazione delle stesse terapie che comprendono anche molte costosissime terapie biologiche orali, da somministrare a casa dei pazienti per le quali risulta determinante l’aderenza ai trattamenti.

Abbiamo ritenuto di dover offrire particolare attenzione su tutti questi aspetti che interpellano la nostra professione e nel contempo coinvolgono tutto il sistema delle cure”.

Nel programma di PharmacON sono presenti esperti di varie estrazioni, da Franco Locatelli (che presenterà lo stato di avanzamento dei lavori sulle CAR-T Cell) a Piersandro Tagliaferri (che illustrerà l’era dell’oncologia di precisione), con la partecipazione anche di rappresentanti autorevoli della gestione e organizzazione sanitaria territoriale, come Monica Calamai (DG dell’AUSL Ferrara) e Antonio D’Urso (DG dell’Azienda Usl Toscana sud est).

L’insieme del programma evidentemente porta in primo piano il ruolo e il contributo che i farmacisti ospedalieri possono offrire in un ripensamento della sanità in termini di prossimità: come la professione sta interpretando questo spostamento di baricentro che tutto il SSN sta esprimendo?

Risponde concludendo il vicepresidente SIFO: “A livello istituzionale SIFO si sta impegnando strenuamente per far sentire la propria voce sui tavoli istituzionali che stanno affrontando il tema della prossimità dei servizi, esprimendo il proprio punto di vista su tanti nodi del nostro SSN.

Nella quotidianità la sfida è quella di avere la capacità di confrontarsi con le Direzioni Aziendali e con tutti gli stakeholder al fine di proporre soluzioni costruttive efficaci ed efficienti nell’interesse dei pazienti ed allo stesso tempo cercando di garantire la sostenibilità del sistema”.

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