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Ambiente, Morandi (Cobat): “La legge ecoreati ha dato ottimi risultati in Italia”

Firenze, l'intervista a Giancarlo Morandi a margine del corso di formazione 'Imprese, ambiente e legalita'' dedicato alla legge sugli ecoreati del 2015

Pubblicato:22-11-2018 13:41
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 13:49

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FIRENZE – La legge sugli ecoreati sta funzionando. Dopo tre anni di applicazione e’ questa la convinzione di Legambiente e del consorzio nazionale raccolta e riciclo, Cobat. Il tagliando alla disciplina che ha introdotto la fattispecie dei delitti ambientali nel codice penale nel 2015 avviene durante il corso di formazione, nella sede fiorentina di Confindustria, ‘Imprese, ambiente e legalita”. I dati sono espliciti e lasciano credere che alla repressione corrisponda un importante adeguamento delle aziende ai criteri e ai requisiti richiesti dalle norme ambientali. Nel 2017 la legge sugli ecoreati ha conosciuto una sorta di consacrazione definitiva. I delitti contestati sono passati da 173 a 303, con un’impennata in un anno di circa il 75%. Questo dato e’ figlio di 4.578 controlli effettuati su tutto il territorio nazionale. È raddoppiato il numero di contestati del reato di disastro ambientale, passato da 13 a 24 casi con il corollario di 48 denunce e 7 arresti.

La fattispecie che viene piu’ utilizzata per contestare un illecito e’ l’inquinamento ambientale: l’anno scorso per questa ragione sono state denunciate 322 persone e 19 societa’. In 9, invece, sono stati arrestati. Sono ugualmente significativi i casi di sospetta maladepurazione: in Calabria sono stati sequestrati 14 impianti. Complessivamente, da giugno 2015 al 31 maggio di quest’anno sono stati avviati 1.265 procedimenti per gli ecoreati con 1.916 denunciati e 193 arrestati. “Sul territorio italiano, per fortuna, la legge sta dando ottimi risultati, perche’ laddove c’erano delle infrazioni continue alla legalita’, adesso ci sono gli strumenti per porre fine a un crimine che e’ odioso”, afferma il presidente di Cobat, Giancarlo Morandi, parlando con la ‘Dire’. 


L’ ecoreato, del resto, e’ un illecito “contro la vita delle persone, va al di la’ di tanti altri reati in termini di pericolosita’”. Morandi lo accosta a una sorta di “attentato proprio alla salute pubblica di tutti i cittadini. Per cui, l’applicazione severa della disciplina e’ nell’interesse di tutti”. Il Cobat, dal canto proprio, “negli ultimi anni ha sempre seguito l’indirizzo che e’ stato fatto proprio dalla normativa: la legalita’”. L’innalzamento del livello di conformita’ alle norme da parte del mondo produttivo ha due effetti dal punto di vista economico. Li descrive il presidente nazionale di Legambiente, Stefano Ciafani.

Per un verso la legge, la cui approvazione era stata caldeggiata da oltre 20 anni dall’associazione, si contrappone alla “concorrenza sleale delle imprese disoneste” che in passato potevano scaricare facilmente di fatto ogni onere sulle aziende oneste oltre che sulla collettivita’. Di pari passo, la severita’ della disciplina sugli ecoreati funge da deterrente. “Da tre anni e mezzo chi non rispetta le norme rischia veramente”, mette in evidenza Ciafani. La ricaduta e’ virtuosa: “Abbiamo notizie di aziende che fanno manutenzione agli impianti, di aziende che si occupano di realizzare dispositivi per ridurre l’impatto ambientale che da tre anni e mezzo a questa parte lavorano a pieno regime”, perche’ vengono chiamate da quelle imprese che hanno bisogno di sistemare i loro impianti produttivi.

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