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I presidi: “Siano gli istituti a decidere su didattica a distanza, autonomia va rispettata”

Il presidente dell'associazione presidi boccia la decisione della Lombardia e attacca: "La politica ha tanto parlato di funzione centrale della scuola, ma poi ancora una volta nei fatti fa altro"

Pubblicato:22-10-2020 10:39
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 20:06

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ROMA – “Privare i ragazzi della didattica in presenza è una decisione che deve spettare alle istituzioni scolastiche nella loro autonomia“. Lo dice Antonello Giannelli, presidente dell’Associazione nazionale dirigenti scolastici, in diretta su Rtl 102.5. “Ogni servizio scolastico deve adattarsi alle esigenze del suo bacino di utenza- aggiunge-. Le scuole non sono uffici di quart’ordine che possono sempre adattarsi. E non è vero che la scuola è al centro dei pensieri di tutti”.

“DIDATTICA A DISTANZA NON È PANACEA”

Giannelli ha poi ricordato le numerose critiche alla didattica a distanza sollevate durante il lockdown. Pur difendendo, quando necessaria, la scuola a distanza, il presidente di Anp afferma quindi che “applicare questa ricetta come se fosse la panacea non è la soluzione“, riconducendo molti problemi organizzativi alla mancata sinergia tra il centro e le parti (ministero, Regioni, associazioni e istituti). Ieri, in serata, Giannelli, aveva definito la decisione della Regione Lombardia di passare alla Dad per tutte le superiori “non condivisibile, perché pregiudica l’autonomia scolastica senza una vera ragione: le scuole non sono focolai di contagio. Ancora una volta la politica dimostra, con i fatti, di non attribuire alla scuola quella funzione centrale per il Paese di cui aveva tanto parlato nei mesi scorsi. Auspico che questa decisione non inneschi una sorta di effetto domino sulle altre regioni”.


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