NEWS:

Sos degli ospedali privati in Emilia-Romagna: gas +141%, rischiamo di chiudere

Le cliniche Aiop in Emilia-Romagna accusano rincari a tripla cifra e avvisano la Regione: stiamo intaccando le riserve

Pubblicato:22-09-2022 13:29
Ultimo aggiornamento:22-09-2022 13:29

FacebookLinkedInXEmailWhatsApp

BOLOGNA – Ospedali in Emilia-Romagna “al collasso”, per gli aumenti di energia (+127%) e gas (+141%). Lo segnala l’associazione della sanità privata Aiop scrivendo al presidente della Regione, Stefano Bonaccini. Con un avviso: di questo passo, gli sforzi per contenere le liste d’attesa diventano vani. L’associazione che rappresenta a livello regionale 45 ospedali, che a loro volta valgono il 20% di quanto erogato dal sistema sanitario regionale, scrive a Bonaccini, tramite il presidente regionale Luciano Natali, chiedendo di “prendere atto di un vero e proprio stato di crisi del nostro settore che, se non affrontato con tempestività, potrà portare alla drammatica sospensione dell’attività e, forse, alla chiusura di molte nostre aziende“.

I bilanci del 2022, aggiunge Natali, sono “compromessi al punto da intaccare le riserve delle singole società e richiedere un intervento dei soci”. Il costo del gas rispetto al 2020, in particolare, è cresciuto fino a 5,5 volte e ha trascinato il costo di tutti gli altri fattori, a partire dall’energia, con punte di 2-3 volte il 2020. “La situazione- evidenzia Aiop- si riflette su tutta la catena delle forniture: medicinali, dispositivi, vitto, lavanderie, oltre ai rifiuti e a cascata, con aumenti che non sono più sostenibili per le aziende”.

Sulle liste d’attesa, dunque, Natali avvisa: “Credo che tutti gli sforzi che abbiamo messo in campo con l’ultimo accordo” regionale “rischino fortemente di essere vanificati”. Ad aggravare la situazione, tra le conseguenze post-Covid, c’è poi il mancato rimborso dispositivi di protezione individuali, dei tamponi e degli esami diagnostici. “Ciò aggrava ancora di più il quadro generale e pertanto- spiega il numero uno di Aiop Emilia-Romagna- chiediamo alla Regione di ripristinare tali rimborsi, che restano ancora cospicui, almeno fino al permanere dell’epidemia che non risulta purtroppo terminata”.


Le notizie del sito Dire sono utilizzabili e riproducibili, a condizione di citare espressamente la fonte Agenzia DIRE e l’indirizzo www.dire.it