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Burundi, Ue pronta a revocare sanzioni: “Progressi su diritti”

Ma diversi gruppi, tra i quali Burundi Human Rights Initiative, continuano a denunciare la "diffusa impunità per gravi violazioni dei diritti umani passate e presenti"

Pubblicato:22-06-2021 15:08
Ultimo aggiornamento:22-06-2021 15:08
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ROMA – L’Unione Europea ha avviato l’iter per la revoca delle sanzioni economiche imposte cinque anni fa nei confronti del Burundi in virtù degli “sviluppi positivi instradati dal presidente in termini di buon governo, stato di diritto e diritti umani”. A renderlo noto è stato l’ambasciatore dell’Ue nel Paese, Claude Bochu, che ieri è stato ricevuto nella capitale Gitega dal capo di Stato Evariste Ndayishimiye. Nel 2016 l’Ue aveva deciso di sospendere gli aiuti al Burundi sulla base di violazioni dei diritti umani con le quali il governo dell’allora presidente Pierre Nkurunziza, deceduto l’anno scorso, avrebbe reagito a un tentativo fallito di colpo di Stato.

Ieri il rappresentante dell’Unione Europea, riferisce il quotidiano locale Iwacu, ha reso noto che “sul finire del mese scorso” i tavoli di lavoro interni alle istituzioni Ue che hanno esaminato la situazione in Burundi hanno dato indicazioni in modo unanime affinchè si avvii il processo di revoca della sospensione degli aiuti.

Nonostante abbia specificato che il testo “deve essere ancora stabilito e adottato” e che quindi “ci vorrà ancora del tempo”, Bochu ha già detto di alcuni possibili progetti di sviluppo da finanziare nel Paese, tra i quali un piano di “riabilitazione del porto di Bujumbura”, la capitale economica del Paese, dal valore di “60 milioni di euro”.Mentre il governo ha accolto con favore l’annuncio dell’Ue, alcune organizzazioni in difesa dei diritti umani locali e internazionali si sono dette “preoccupate” della decisione. In una lettera inviata a Bruxelles da diversi gruppi, tra i quali Burundi Human Rights Initiative, hanno denunciato la “diffusa impunità per gravi violazioni dei diritti umani passate e presenti”.


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