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Dopo 70 anni il Palazzo dei Congressi di Roma cambia volto

I lavori di ristrutturazione e rifunzionalizzazione costeranno 8 mln (circa 1 mln arriverà da fondi Pnrr) e dureranno due anni

Pubblicato:22-04-2024 15:25
Ultimo aggiornamento:22-04-2024 15:25

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ROMA – Dopo oltre 70 anni il Palazzo dei Congressi di Roma cambierà volto. Più spazi all’interno, per ospitare un diverso numero di eventi in contemporanea, all’insegna della maggiore innovazione tecnologica visti i progressi che si sono sommati nel campo dal 1953 (anno dell’apertura della struttura progettata da Adalberto Libera negli anni ’30) ad oggi.
Il presidente di Eur Spa, Enrico Gasbarra, e Angela Cossellu, ad della società partecipata da Mef e Roma Capitale, hanno presentato i lavori di ristrutturazione e rifunzionalizzazione, che costeranno 8 milioni di euro (circa 1 mln arriverà da fondi Pnrr) e dureranno due anni, insieme allo studio Alvisi-Kirimoto che ha firmato l’intervento architettonico articolato in due macro azioni: interventi di recupero e di restauro degli elementi architettonici esistenti e interventi di adeguamento funzionale attraverso l’inserimento di nuovi elementi in grado di modificare i flussi e l’ampliamento delle dotazioni tecniche.

Al piano terra, l’atrio centrale verrà trasformato in un vestibolo dinamico in grado di dividere a metà il Palazzo e garantire una distribuzione verticale adattabile alle diverse necessità di configurazione degli spazi. A supporto della gestione dei percorsi, dispositivi quali pareti mobili opache e pareti vetrate garantiranno il corretto orientamento dei visitatori verso i diversi eventi ed assicureranno, inoltre, un ottimo isolamento acustico. Per entrambe le tipologie di partizioni il loro posizionamento seguirà la logica compositiva dell’edificio e per la maggior parte, i nuovi elementi, si attesteranno sulle originali posizioni delle porte vetrate pensate dall’architetto Libera.

“L’intervento sul Palazzo dei Congressi- ha raccontato l’architetto Massimo Alvisi, co-fondatore dello Studio Alvisi Kirimoto- è stato una sfida unica. Fin dall’analisi e dallo studio preliminare dell’edificio è risultato chiaro che Libera avesse già ipotizzato la possibilità di una futura evoluzione del progetto. Quello che abbiamo fatto, infatti, è stato ampliare e migliorare gli elementi già presenti sfruttando le nuove tecnologie disponibili. L’obiettivo dell’intervento è stato costruire un percorso filologico tramite l’inserimento negli spazi di una serie di dispositivi mobili in grado di gestire i flussi in modo autonomo, separando acusticamente i diversi ambienti, e l’installazione di infrastrutture tecniche innovative come le nuove tende oscuranti e il nuovo ring scenotecnico”.
Oltre alla gestione dei flussi dei visitatori, sono state pensate delle integrazioni anche per quanto riguarda la flessibilità dei percorsi di carico e scarico, rendendo possibile, in occasione di eventi distinti, gestire il carico e lo scarico in maniera totalmente autonoma e indipendente.


Le scale esistenti all’interno delle chiostrine, invece, assolveranno il ruolo di connettori in grado di gestire i flussi verticali, di distribuire gli utenti tra piano seminterrato e piano primo e garantiranno l’accesso alla terrazza e al teatro pensile in maniera autonoma. Queste, oltre ad avere un ruolo distributivo, saranno caratterizzate dalla nuova copertura e dal nuovo involucro pensato come “una pelle leggera in rete stirata”, con la funzione di lasciare penetrare la luce durante gli eventi notturni ed eludere la vista delle zone tecniche.
“La flessibilità dello spazio- hanno proseguito gli architetti- sarà esaltata anche dalla possibilità di fornire un vasto assortimento di layout e soluzioni sceniche per differenti eventi, tra cui nuovi sistemi di appensione e di oscuramento, che sostituiranno gli attuali sistemi manuali con il ring, un traliccio sospeso a circa 15 metri con la funzione di agganciare elementi illuminotecnici e scenici, e con i pannelli oscuranti verticali motorizzati. Soluzioni che attrezzeranno il Palazzo aumentandone la versatilità, senza alternarne la qualità architettonica”.
Anche il primo piano sarà oggetto di interventi che riguarderanno l’inserimento di nuove pareti mobili per poter configurare, per entrambe le ali in maniera speculare, dodici sale autonome, con una corretta divisione acustica.

Tra i nuovi interventi è stato previsto, al piano terra, l’installazione di un nuovo bar e l’ampliamento dei servizi igienici.
Tutti gli interventi saranno mirati all’obiettivo di permettere di ospitare nel ‘rinnovato’ Palazzo dei Congressi più eventi contemporaneamente, offrendo soluzioni e servizi in grado di migliorare attrattività e funzionalità e quindi di ampliare la platea potenziale, senza però alterare l’aspetto, la materia e le caratteristiche architettoniche.
Gli interventi di recupero e restauro, ragionati con l’obiettivo di mantenere le consistenze e le colorazioni più simili ai materiali presenti, ma allo stesso tempo di distinguerli e identificarli come ‘nuovo intervento’, riguarderanno invece la pulitura, la pittura delle facciate e il restauro dei fusi reticolari, l’integrazione di paramenti e pavimenti, il ripristino della continuità visiva delle travi nel foyer.
Un elemento distintivo del progetto, espressamente richiesto da Eur Spa, è stato quello di valorizzare i capolavori artistici che custodisce il Palazzo dei Congressi al suo interno: in primis il fregio decorativo con le pitture opera di Gino Severini con un intervento illuminotecnico dedicato, per essere visibile anche dall’esterno grazie ad un’illuminazione scenica nuova. Inoltre, saranno anche ripristinate le fontane decorative sul Piazzale Kennedy.
Grazie a questi interventi l’edificio potrà arrivare ad ospitare più di 4 eventi in contemporanea mentre oggi se ne può svolgere uno solo. Inoltre, durante tutta la durata dei lavori il Palazzo dei Congressi continuerà a funzionare.

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