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Coldiretti dice ‘no’ al cibo sintetico. Raccolta firme contro la ‘carne Frankenstein’

Il 23 ottobre appuntamento a Napoli in piazza del Plebiscito. Possibilità di firmare anche ai mercati di Campagna Amica

Pubblicato:21-10-2022 17:04
Ultimo aggiornamento:21-10-2022 17:04

sana alimentazione
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NAPOLI – Parte in Campania dalla Neapolis Marathon la campagna per dire no al cibo sintetico e sì ad una sana alimentazione promossa da Coldiretti, Fondazione Campagna Amica, Filiera Italia e World Farmers Markets Coalition. Domenica 23 ottobre, i giovani di Coldiretti Campania, a partire dalle 10 in piazza Plebiscito, raccoglieranno le firme tra i duemila atleti che correranno tra le strade di Napoli, tra i cittadini napoletani e i turisti che affollano il centro storico. Ma sarà possibile firmare già da sabato 22 presso il mercato coperto Campagna Amica in via Guidetti 72 al parco San Paolo di Fuorigrotta, e a seguire in tutti i mercati Campagna Amica nelle piazze dei capoluoghi campani.

LA DENUNCIA: DALLE MULTINAZIONALI IL CIBO IN PROVETTA

Le multinazionali del cibo sintetico, quello in provetta, sostiene Coldiretti, “stanno cercando di imporre al mercato la carne prodotta in laboratorio, il latte “senza mucche” fino ad arrivare al pesce senza mari, laghi e fiumi. Un cibo sintetico che potrebbe presto inondare il mercato europeo poiché già ad inizio 2023 potrebbero essere introdotte a livello Ue le prime richieste di autorizzazione all’immissione in commercio. Per questo è importante l’impegno di tutti, nessuno escluso. È necessario sensibilizzare i cittadini sui rischi che potrebbero esserci, valorizzando quello che è il nostro pane quotidiano: il cibo naturale”.

COLDIRETTI: NO ALLA DEMONIZZAZIONE DI PROSCIUTTI E FORMAGGI

“La demonizzazione di bistecche, braciole, prosciutti, salami, formaggi – prosegue Coldiretti – che hanno dietro milioni di lavoratori europei, coincide in maniera evidente con la propaganda del passaggio a una dieta unica mondiale, dove il cibo sintetico si candida a sostituire quello naturale. Si tratta infatti di una profonda contraddizione che colpisce le tipicità tradizionali, che hanno bisogno di sostegni per farsi conoscere sul mercato e che rischiano invece di essere condannate all’estinzione mentre la ‘carne Frankenstein’ ottenuta in laboratorio da cellule in vitro è oggetto di forti investimenti. Dietro il business della carne in provetta si nascondono rilevanti interessi economici e speculazioni internazionali dirette a sconvolgere il sistema agroalimentare mondiale e a minare le basi della dieta mediterranea e di una sana alimentazione che l’Unione Europea a parole difende”.


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