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Nata per te, Trapanese: “Chiediamoci perché la disabilità fa ancora paura”

Dal 5 ottobre al cinema la storia vera di Luca e Alba: "Con la Meloni ho uno scambio privato di idee"

Pubblicato:21-09-2023 17:21
Ultimo aggiornamento:21-09-2023 18:47

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ROMA – Alba ha la sindrome di Down ed è stata lasciata in ospedale. Oltre trenta famiglie l’hanno rifiutata prima che il tribunale decidesse di affidarla a Luca Trapanese. Gay, cattolico praticante, impegnato nel sociale: con lui è stato inaugurato il registro degli affidi previsti dalla legge per i single. Il forte desiderio di diventare padre ha portato Luca all’adozione della bambina nel 2018.

La loro storia arriva al cinema con ‘Nata per te’, diretto da Fabio Mollo, che lo ha scritto insieme a Giulia Calenda e Furio Andreotti. Prodotto da Cattleya e tratto dall’omonimo libro di Trapanese e Luca Mercadante, il film è la storia di un uomo e una bambina che hanno disperatamente bisogno l’uno dell’altra, anche se il mondo intorno a loro non sembra ancora pronto a vederli insieme.

È strano vedere un film che racconta la mia vita mentre io sono ancora vivo”, ha detto Luca Trapanese, assessore al Welfare di Napoli, in conferenza stampa al cinema Adriano di Roma. “Quando ho scelto di essere padre e ho preso in affido Alba non immaginavo cosa sarebbe potuto accadere dopo. Questa storia suscitava però una serie di domande- ha proseguito Trapanese- che volevano trovare colpevoli. Le coppie che non la volevano non l’hanno rifiutata. Però bisogna chiedersi perché la disabilità fa ancora paura e perché le famiglie non sono aiutate. E quanto è complesso l’affido? Io non sono un eroe, sono partito dall’esperienza della disabilità nel volontariato ed ero pronto ad essere specificamente padre di una bambina disabile. Mi sono rivisto nella storia, che è stata realizzata con grande sensibilità, senza violenza“.


La questione in Italia “è giuridica. Non posso entrare in tribunale come single per chiedere l’adozione- ha spiegato ancora Trapanese- ma posso chiedere l’affido. La straordinarietà è che Alba era nata in ospedale e lasciata lì non riuscendo a trovare coppie eterosessuali oppure omosessuali disponibili all’adozione. Mi è stato proposto l’affido, poi con l’avvocato abbiamo studiato l’articolo 44 della legge dell’83 per capire come trasformarlo in adozione. Ma è stato possibile solo per la coincidenza dei fattori ‘bambina disabile’ e ‘genitore single’ che ne fa richiesta“.

La legge viene dall’83 “è all’avanguardia, considerato come in quegli anni consideravano gli omosessuali, i genitori single e le persone con la sindrome di Down, che erano chiamate ‘mongoloidi’. La lista esiste, ma è di bambini esclusi, per disabilità o per etnia, da un’adozione tradizionale. Io ero predisposto alla disabilità”, ha sottolineato il papà di Alba. “Se fossi stato parte di una coppia oggi sceglierei comunque un bambino o una bambina con disabilità. Ma cosa accade- ha continuato- se un single entra in tribunale e non è pronto a prendersi cura di un bambino disabile? Immaginate quanto questo limiti le capacità sia dei genitori sia dei bambini“.

Le difficoltà, così come si vede nel film, non erano legate “all’omosessualità. Sarebbe potuto succedere anche a una coppia etero. Inoltre, devo dire che quando sono stato giudicato da psicologi, tribunali e istituzioni nessuno mi ha chiesto se fossi omosessuale. Sono stato io a volerlo dire- ha ricordato Trapanese- a favore della verità e affinché nessuno strumentalizzasse una cosa che per me non era mai stata un problema, ma poteva diventarlo”. 

Per Trapanese “la vera difficoltà è che se io oggi avessi un compagno che cresce Alba con me e io morissi, lui non avrebbe diritti affettivi o legali su di lei. E non ci sarebbe nemmeno una società pronta a prendersi cura di un disabile in mancanza di un genitore. L’Italia è indietro per i diritti sulle persone disabili perché noi vediamo la disabilità come un problema e non come opportunità. Il mondo della scuola, del lavoro e della società sono inadeguati”.

Ciò che Trapanese vuole sottolineare è di non essere in guerra con nessuno “e la mia non la considero una battaglia. Io mi pongo in una situazione di dialogo, anche con il presidente Meloni alla quale ho scritto una lettera prima che assumesse la carica. Tra noi c’è uno scambio privato di idee”. Trapanese ha poi concluso: “Non c’è più bisogno di politici che lottano, ma di gente che ragiona su temi comuni“.

Dietro la macchina da presa Fabio Mollo, alla regia di ‘Anni da cane’, ‘My Soul Summer’ e ‘Il padre d’Italia’. “Sognavo di fare un film del genere da tanto tempo. È stata una mia personale urgenza ma anche per i tempi in cui viviamo. Il clima politico che viviamo oggi- ha detto Mollo- è un clima che forse esaspera tanto questo tema e lo sta trasformando in qualcosa di violento. Per esempio io e il mio compagno non possiamo ancora adottare dei figli, abbiamo fatto la richiesta qualche anno fa e tanti altri governi sono passati. Mi auguro che il prossimo governo prenda in considerazione tutti i temi di cui abbiamo parlato oggi”. Per il regista “dobbiamo essere tutti più inclusivi, nasciamo tutti con gli stessi diritti. I diritti non si concedono, ma vanno garantiti. Non mi fa piacere che il governo che c’è ora abbia una visione contraria alla mia e a quella di tante persone, ma è una sensazione che sento già da un bel po’. L’umiliazione più grande che provo è che ancora non è stato fatto niente“.

‘Nata per te’ “mostra dove la società è oggi. Questo è un tema- ha raccontato Teresa Saponangelo, che nel film interpreta l’avvocata di Luca- che a me ha sempre interessato, già prima di conoscere la storia di Luca. Sono andata in una delle sedi nel comune di Roma per capire che potenzialità avessi come single divorziata. Ti chiedono anche a che ora torni a casa da lavoro e se non sono le 14.00 non acquisti punti. Le regole sono fin troppo restrittive rispetto alla società che è cambiata e le regole devono seguire le esigenze della nuova società“.

Nel cast Pierluigi Gigante, Teresa Saponangelo, Barbora Bobulova, Alessandro Piavani e Antonia Truppo, con la partecipazione speciale di Iaia Forte. ‘Nata per te’ arriva il 5 ottobre al cinema con Vision Distribution. “Stiamo puntando a farlo uscire in 200 sale. Su questo progetto abbiamo investito non solo economicamente ma anche emotivamente”, ha detto Massimiliano Orfei di Vision Distribution. “Questo film lo farei vedere nelle scuole e a tutti i ragazzi, che oggi hanno degli esempi obsoleti“, ha detto Bobulova, che interpreta la giudice.

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