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Nomadi, “sequestrategli i camper”: a Torino scontro tra Regione e Vigili

La legge consente il sequestro di camper fermi da oltre 48 ore sulle strade, ma quelli ad uso abitativo vengono dissequestrati immediatamente

Pubblicato:21-04-2021 15:28
Ultimo aggiornamento:21-04-2021 15:28

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ROMA – Botta e risposta al consiglio comunale di Torino sul contrasto al nomadismo tra l’assessore regionale agli Affari legali Maurizio Marrone, ospite del consiglio per dare chiarimenti rispetto alla legge regionale (5/2019) sul turismo itinerante, e il capo della polizia municipale di Torino Emiliano Bezzon.

La seduta, chiesta dal consigliere forzista Raffaele Petrarulo, è ruotata intorno alla possibilità di usare la legge 5 per impedire alle comunità nomadi di insediarsi con camper e roulotte in giro per Torino. La legge consente infatti il sequestro di camper fermi da oltre 48 ore sulle strade, a patto che dopo altre 48 ore non se siano ancora andati. Marrone ha invitato il Comune a sfruttare la legge regionale, facendo notare come la legge fosse caduta in disuso dopo un suo primo utilizzo contro un gruppo di nomadi camminanti siciliani.

Bezzon gli ha risposto che la legge 5 “fa riferimento al codice della strada” ed è inadatta al contrasto dei fenomeni di nomadismo: “Funziona come deterrente”, ma non risolve il problema perché camper e roulotte dei nomadi “sono a uso abitativo, e per questo motivo l’autorità amministrativa ne dispone l’immediato dissequestro”.


Qui lo scontro ha assunto i toni della disputa accademica. L’assessore Marrone ha consigliato il capo dei vigili torinesi di “impugnare i provvedimenti di dissequestro ai vari gradi del giudizio amministrativo, anche per comprendere i motivi di natura normativa che fanno sì che ciò accada”, e ha anche fatto riferimento a indirizzi giurisprudenziali recenti che consentirebbero il sequestro in questi casi.

Bezzon ha accolto la possibilità (a suo parere remota) che il giudice amministrativo non disponga l’immediato dissequestro, ma ha subito stoppato Marrone: “Le nostre disquisizioni giuridiche sono utili, ma i danni in caso di sconfitta in giudizio sono a carico del nostro ente“. Poi, dopo aver chiarito agli spaesati consiglieri che “stiamo parlando di nomadi, non di turismo”, ha chiuso così la seduta: “Io vi dico sinceramente: credo che il tema degli insediamenti sia un po’ più complesso del sequestro”.

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