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A Le Iene l’inchiesta sulla strage di Erba: “Perché Rosa e Olindo possono essere assolti”

Il 16 aprile 2024 la difesa dei coniugi prenderà la parola per discutere della revisione del processo

Pubblicato:21-03-2024 12:39
Ultimo aggiornamento:21-03-2024 12:39
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ROMA – “Perché Rosa e Olindo possono essere assolti”. È dedicata alla strage di Erba la nuova puntata di ‘Le Iene presentano: Inside‘, in onda questa sera Italia 1. L’inchiesta di Antonino Monteleone e Francesco Priano getta nuova luce sull’omicidio multiplo commesso nella cittadina in provincia di Como l’11 dicembre del 2006.

LA REVISIONE DEL PROCESSO

Il 16 aprile 2024 la difesa di Rosa Bazzi e Olindo Romano prenderà la parola per discutere della revisione del processo che vede i due coniugi condannati all’ergastolo per la strage di Erba. Monteleone torna a parlare, grazie a nuove evidenze mai emerse fino a oggi, del caso che è stato definito come la più atroce impresa criminale nella storia della Repubblica, consumato in poco più di quindici minuti ma durato ben diciassette anni, fuori e dentro le aule di giustizia. Una vicenda fatta da dettagli che, se guardati da una differente angolazione, potrebbero mutarne il senso fino a restituire una nuova verità. 


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I FATTI

Nella strage dell’epoca persero la vita quattro persone: Raffaella Castagna, il figlioletto di due anni Youssef Marzouk, sua madre Paola Galli e la vicina di casa Valeria Cherubini, brutalmente uccisi a colpi di spranga e coltello, nelle loro abitazioni, nella cittadina di Erba. Mario Frigerio, marito di Valeria Cherubini, fu l’unico sopravvissuto e divenne anche, suo malgrado, unico testimone oculare. Condannati in via definitiva all’ergastolo da ventisei giudici in tre gradi di giudizio e descritti come i mostri della porta accanto, Rosa e Olindo, i vicini di casa delle vittime, donna delle pulizie lei, spazzino lui, avrebbero avuto come movente del delitto le continue liti condominiali.

La coppia, che in un primo momento si dice estranea ai fatti, poi confessa, successivamente ritratta, infine si dichiarerà sempre innocente. La condanna dei coniugi Romano poggia su tre pilastri ritenuti, finora, più che solidi: la testimonianza di Mario Frigerio, unico sopravvissuto alla strage, la traccia del sangue di una delle vittime, Valeria Cherubini, rinvenuta dopo quattordici giorni sul battitacco dell’automobile di Olindo Romano e quella considerata la prova regina, ossia la confessione rilasciata dalla coppia, elementi che verranno analizzati con attenzione nel corso della puntata. 

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