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Dalla Nigeria la protesta contro la polizia raggiunge Roma: “Basta violenze”

"I nigeriani in Italia si sono riuniti ieri davanti all'ambasciata a Roma per dire basta anche alla corruzione nelle istituzioni e alle promesse a cui non seguono mai fatti concreti"

Pubblicato:20-10-2020 11:03
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 20:05

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ROMA – “I nigeriani in Italia si sono riuniti stamani davanti all’ambasciata della Nigeria a Roma per dire basta alle violenze della polizia sui cittadini, basta alla corruzione nelle istituzioni e basta alle promesse a cui non seguono mai fatti concreti“. Fidel Wilson è vicepresidente della sezione italiana della Nigerians in Diaspora Organisation Europe (Nidoe) e all’agenzia Dire riferisce del sit-in “spontaneo” che si è svolto nel quartiere Prati della capitale.

“Centinaia di persone hanno manifestato pacificamente il loro dissenso” sottolinea Wilson. “L’incaricato d’affari ci ha raggiunto per ascoltare le nostre rivendicazioni, esprimere solidarietà e assicurarci che si farà portavoce delle nostre richieste con il governo di Abuja”. Quanto all’ambasciatore, chiarisce Wilson, “aveva terminato da poco il suo incarico quindi è rientrato in Nigeria”.
L’iniziativa romana segue altre manifestazioni che si sono svolte fuori dei confini nigeriani riunite sotto l’hashtag #EndSars, in riferimento alla Brigata speciale anti-rapine accusata di violenze e abusi contro i cittadini.

Dopo giorni di proteste in Nigeria, il presidente Muhammadu Buhari ha annunciato lo scioglimento dell’unità ma le marce non si sono fermate: “I giovani – dice il vicepresidente di Nidoe Italia – ne stanno approfittando per denunciare le ingiustizie che le forze di sicurezza commettono anche al di fuori della Sars nonché la corruzione che dilaga nei palazzi del potere”. La tesi dei dimostranti è che la corruzione sia anche la causa dei salari bassi degli agenti di polizia, “che godono anche di poche tutele”. Una dinamica che non giustifica ma spiega episodi di estorsione e ricatti a danno di commercianti e cittadini nonché comportamenti violenti. A questo si aggiunge “una povertà dilagante”, denuncia Wilson, che causa “una società spaccata tra ricchi e poveri”.


“L’attuale pandemia di Covid-19 lo ha reso ancora più evidente” dice il vicepresidente di Nidoe Italia: “Chi non ha i mezzi, non si cura”. A sostenere il welfare di una delle prime economie d’Africa secondo Wilson sono proprio “i tanti nigeriani della diaspora” perché “migliaia di famiglie non ce la farebbero se non ricevessero il denaro che gli arriva dai parenti all’estero”. Anche per questo tanti nigeriani in Italia oggi hanno denunciato i tempi lunghi per ottenere il rinnovo del passaporto.

In Italia, i nigeriani regolarmente residenti sono 120.000” calcola Wilson. “L’ambasciata fa del suo meglio ma spesso da Abuja non riceve le risorse necessarie a seguire tutte le pratiche: i politici, dalle parole, devono passare ai fatti”.

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