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Coronavirus, Bartoletti: “Il tema non è il coprifuoco, ma i tamponi e i ricoveri appropriati”

Il vicepresidente dell'Omceo Roma: "Affidarsi ai medici, la situazione è in linea con le attese"

Pubblicato:20-10-2020 10:30
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 20:05

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ROMA – “C’è un allarme ingiustificato dettato dalla paura. Dovremmo riportare l’emergenza Covid sotto un piano tecnico, più che politico. Se stiamo meglio rispetto al resto d’Europa non è un caso. Il rigore ha pagato. Ora però dobbiamo smettere di spargere paura e tornare ad affidarci ai medici e agli operatori che in tutti questi mesi hanno lavorato duramente per ottenere questi risultati”. Lo ha detto, all’agenzia Dire, il vicepresidente dell’Ordine dei Medici di Roma e provincia, Pierluigi Bartoletti.

ASSISTENZA TERRITORIALE

“Il tema non è la movida o il coprifuoco- ha spiegato Bartoletti- ma la risposta territoriale che siamo in grado di mettere in campo. Ci vogliono più casi a domicilio e meno ricoveri impropri. Bisogna tranquillizzare le persone e spiegare loro che se le curiamo a casa non rischiano nulla. In questo momento ci sono dei ricoveri “in salsa Covid” che in altri tempi non avremmo. Per questo motivo non sono così pessimista. La situazione è in linea con le attese. Ma non dobbiamo sbracare”.

I TAMPONI

Secondo Bartoletti è importante la gestione dei tamponi. “Ne vengono richiesti troppi in modo improprio. C’è confusione sulle norme. Il tampone non cura, ma è in relazione ai sintomi e consente di mettere in sicurezza i negativi. Per questo si deve fare nel momento giusto, non a prescindere, in un giorno qualsiasi. In caso contrario si va a pesare sul sistema di tracciamento, che infatti non ce la fa più. Nelle scuole ci sono classi che sono andate in quarantena senza criterio. Aumentare l’offerta dei drive-in riduce le attese e calma le persone, ma, a costo di ripetermi, bisogna riportare la questione a un livello tecnico”.


VACCINAZIONI INFLUENZALI

Infine, per quanto riguarda le vaccinazioni antinfluenzali, Bartoletti ha sottolineato che “procedono a ritmo spedito, ma anche in questo caso non bisogna avere fretta, perché siamo a metà ottobre, l’influenza arriverà più avanti e bisogna essere coperti per i primi mesi del 2021”.

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