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Il padre di Mimmo Lucano sta morendo, ma lui non può tornare a Riace: l’appello a Mattarella

Appello su change.org del 'Comitato Undici Giugno' per permettere a Mimmo Lucano di salutare per un'ultima volta suo padre

Pubblicato:20-08-2019 10:43
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 15:37
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ROMA – La rete si mobilita per Mimmo Lucano. L’ex sindaco di Riace, a cui è stato disposto il divieto di dimora nella cittadina calabrese nell’ambito dell’inchiesta della procura di Locri per l’affidamento della gestione dei rifiuti a due cooperative di migranti, non può andare a trovare il padre di 93 anni e molto malato.

Per questo, il ‘Comitato Undici Giugno’ ha lanciato sulla piattaforma change.org una petizione per chiedere al presidente della Repubblica di concedere a Mimmo Lucano la possibilità di salutare il padre.

ECCO IL TESTO DELL’APPELLO DEL COMITATO UNDICI GIUGNO

Ill.mo Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella,
ci appelliamo alla Sua conclamata sensibilità ed al Suo rispetto per i valori umani e per la dignità della persona e chiediamo il Suo urgente intervento in relazione alla nota vicenda politica e giudiziaria riguardante Domenico Lucano, Sindaco del Comune di Riace (RC) per tre mandati consecutivi, vicenda a Lei certamente nota.


Dal 4 ottobre 2018, a seguito della richiesta della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Locri (RC), Domenico Lucano è stato sottoposto a misure cautelari restrittive della libertà personale, ovvero agli arresti domiciliari prima ed al divieto di dimora nel comune di Riace (RC) poi, misura quest’ultima ancora efficace.

Le ragioni dell’applicazione delle citate misure cautelari nei confronti di Domenico Lucano, accusato di essersi adoperato per favorire l’immigrazione clandestina attraverso la celebrazione di matrimoni fittizi (circostanza, peraltro, mai verificatasi) oltre che di aver proceduto ad affidamento diretto del servizio di raccolta di rifiuti a cooperative sociali (circostanza, nel caso di specie, ammessa dalla legge), venivano ricondotte al rischio di reiterazione dei reati contestati e di inquinamento probatorio in considerazione della carica di Sindaco che Domenico Lucano ha rivestito nel Comune di Riace fino allo scorso 26 maggio, data in cui i cittadini di Riace hanno eletto una nuova amministrazione comunale nella quale Domenico Lucano non ricopre alcuna carica pubblica, né amministrativa né politica.

Chiaro ed evidente risulta che oggi non vi è alcun motivo per ritenere che siano concrete ed attuali le motivazioni che hanno condotto all’applicazione delle citate misure cautelari.

A tutto quanto sopra si aggiunga che è pendente dinnanzi al Tribunale di Locri (RC) un processo a carico, tra gli altri, di Domenico Lucano, in cui verrà accertata la fondatezza delle accuse e rispetto al quale lo stesso ha sempre dichiarato piena fiducia nella magistratura.

Si aggiunga altresì che lo scorso mese di marzo 2019, a seguito del ricorso presentato dagli avvocati difensori di Lucano, si è pronunciata la Suprema Corte di Cassazione che – in buona sostanza – ha ritenuto insussistenti le ragioni che hanno portato all’applicazione della misura restrittiva della libertà personale.

Alla luce di quanto sopra, ed in particolare della cessazione di ogni carica, di fatto, Domenico Lucano, cittadino incensurato, né, prima d’ora, neppure indagato per alcun tipo di reato, risulta oggetto di un esilio politico non giustificato da alcuna ragione giuridica.

Atteso che in questi giorni, l’anziano padre di Domenico Lucano, Roberto, 93enne, sta trascorrendo quelli che potrebbero essere i suoi ultimi giorni di vita visto il notevole aggravamento della propria situazione di salute (affetto da una grave forma di leucemia è stato colpito anche da un infarto) nella propria abitazione di Riace ove il figlio, Domenico, non può recarsi neanche per una breve visita.

In considerazione di tutto quanto sopra ci appelliamo alla Sua sensibilità ed ad un gesto umanitario, per dare la possibilità a Domenico Lucano ed al padre di potersi salutare con serenità dentro le mura della loro casa.

A tal fine chiediamo il Suo intervento affinché, con qualunque strumento a Sua disposizione e considerata la Sua posizione di Garante dei diritti costituzionali, si consenta a Domenico Lucano di poter tornare nel comune di Riace a far visita ed assistere il proprio anziano padre.
Confidando in un sollecito ed urgente riscontro e ringraziando per l’attenzione, si inviano

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