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Pd e tradimento politico: l’attaccante Neymar detta la linea

Ieri la riunione Dem si è svolta a porte chiuse, proprio per evitare di portare allo scoperto le forti divisioni che attraversano il partito

Pubblicato:20-06-2023 17:16
Ultimo aggiornamento:20-06-2023 17:16

ELLY-SCHLEIN-STEFANO-BONACCINI
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ROMA – “Finalmente è stata una vera discussione, con toni forti, si può dire che sono volati i piatti – racconta un esponente del Pd presente ai lavori della direzione Dem di ieri- la segretaria Schlein finalmente ha capito che non può più dirigere il partito lassù chiusa nel castello con la sua corte e si è detta disponibile a coinvolgere tutti. Un passettino avanti è stato fatto, vediamo quanto durerà”. La riunione Dem si è svolta a porte chiuse, proprio per evitare di portare allo scoperto e rendere visibili le forti divisioni che attraversano il partito. Anche tra la minoranza non si marcia compatti: “Il presidente Bonaccini – sottolinea il Dem interpellato- continua a stare di qua e di là, non ha ancora preso una posizione netta, cerca sempre di accontentare tutti e quindi alla fine nessuno. Adesso vedremo a fine luglio (il 22 e 23 a Cesena, ndr) quando presenterà la sua corrente se scioglierà le riserve, se anche lui dar battaglia”.

Quanto al nome dell’area politica della minoranza in pole position c’è Energia popolare, slogan usato da Bonaccini nella sua campagna elettorale alle regionali dell’Emilia-Romagna. Al di là delle battute e dei toni aspri, il problema è quello della linea politica della nuova segretaria Dem giudicata troppo ondivaga, non chiara e a volte a rimorchio di qualcun altro. Ma proprio sul tema della linea politica la segretaria Schlein ha ribattutto a muso duro: per lei è chiara e se qualcuno non la condivide “lo ammetta e non trovi altre scuse”. Anche le parole usate da Matteo Orfini “Il Pd si fidi della segretaria, ma la segretaria si fidi del Pd” fotografa la difficile situazione in cui si trova il partito a soli pochi mesi dalle primarie quando il popolo degli elettori incoronò leader Elly Schlein e mandò in panchina Bonaccini acclamato dagli iscritti. È questa divisione, questa diversa impostazione mentale, che resterà sotto traccia fino alle prossime elezioni europee del 2024, subito dopo riemergerà con forza. E sarà dirompente se il risultato elettorale della nuova segretaria non si avvicinerà al 25 per cento dei consensi.

Nel frattempo, a seconda di quanto accadrà, ci sarà sempre qualcuno che penserà che è stata lanciata un’Opa per conquistare il partito dall’esterno, che i Dem pagheranno cara l’inesperienza di Schlein, che rincorrendo il M5S il Pd perderà sempre più pezzi, per finire con quelli che all’orizzonte vedono un Pd spaccato a metà: una parte dei Dem che col M5S creerà una forza di sinistra; i riformisti che con gli altri fuoriusciti (Calenda, Renzi e compagnia di giro) se la giocherà più al Centro magari guardando agli elettori di Forza Italia rimasti senza leader. Alla fine, sembra mancare quel collante che tiene insieme, l’idem sentire che fa superare gli ostacoli, in una parola: la fiducia. E quanto manca la fiducia è scontato pensare che arriverà il tradimento, che in politica poi è pane quotidiano a livello trasversale. Come affrontare l’eventuale (ennesimo) tradimento? Fa sorridere certo ma chissà… mi è venuto in mente quanto deciso da Neymar, l’attaccante del Psg, per tenersi stretta la sua fidanzata, con lei d’accordo. I quotidiani brasiliani, infatti, hanno scoperto che il giocatore sarebbe libero di fare sesso con altre donne ma a determinate condizioni: non devono essere prostitute, deve usare discrezione, mettere sempre il preservativo e soprattutto non baciarle in bocca. Chissà, magari qualcuno potrebbe pensare a qualcosa di simile buono anche per i rapporti politici.


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