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Vasco Rossi per la prima volta pubblica il video di “Vita spericolata”

Il rocker tornò sul palco del Festival di Sanremo nel febbraio 1983 con questo brano, che mai ebbe un videoclip prima d’ora

Pubblicato:19-12-2023 15:21
Ultimo aggiornamento:19-12-2023 15:21
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Ph.1983 Baccara Lugo

ROMA – In occasione dei 40 anni di “Bollicine”, esce per la prima volta il video di “Vita Spericolata”. Carosello Records, storica etichetta di Vasco Rossi, ha da poco pubblicato “Bollicine 40th RPlay Special Edition” (Carosello Records / distribuzione Universal Music) in 3 rinnovati formati fisici (CD, vinile e box in edizione limitata numerata) e per questa importante ricorrenza aggiunge anche un inedito video di uno dei brani simbolo del disco e dell’intera carriera di Vasco.

Si tratta del singolo con cui tornò sul palco del Festival di Sanremo nel febbraio 1983, sconvolgendo il perbenismo borghese di quegli anni, che mai ebbe un videoclip prima d’ora. Una rivendicazione esistenziale e vero e proprio manifesto della nascente ribellione giovanile contro un futuro già preordinato e prevedibile.


LA STORIA DI VITA SPERICOLATA

La storia di com’è nata “Vita Spericolata” è nota. Vasco aveva tra le mani il provino di Tullio Ferro con la musica della canzone ed erano mesi che tentava di scriverci il testo. Fino a quel pomeriggio d’estate del 1982, quando Vasco era a Cagliari per un concerto e si mise a piovere tanto forte che lo spettacolo fu cancellato.

Così Vasco si ritrovò in macchina da solo, in un posto sconosciuto, per di più sotto una pioggia battente a ripensare a quel testo che non arrivava e si domandò: “Io cosa voglio?”. La risposta che si diede corrisponde naturalmente al titolo del brano che iniziò a scrivere lì per lì, di getto, nell’abitacolo dell’auto ferma sul ciglio della strada mentre fuori infuriava il temporale.

Proprio da questa storia trae ispirazione il video di animazione prodotto da Chiaroscuro Creative, come racconta il regista Arturo Bertusi, alle immagini di un giovane Vasco alle prese con il processo creativo si alternano, come frammenti di sogni, visioni che nascono dalla sua stessa matita; si tratta di situazioni apparentemente negative o di grande pericolo che, grazie al vero senso della canzone, si rivelano alla fine qualcosa di diverso da quel che sembrano.

L’INTERPRETAZIONE SBAGLIATA DELLA CANZONE

Racconta Arturo Bertusi: “Il concept del video ha a che fare con l’interpretazione sbagliata della canzone all’epoca in cui uscì: inizialmente era stata letta dai benpensanti di allora come un inno all’autodistruzione e allo sballo. E invece il vero senso di questo brano è un invito alla vita, a vivere liberamente e pienamente, emancipandosi dalle convenzioni, dalle sovrastrutture che portano a un’esistenza piatta. Per farlo è inevitabile correre dei rischi”.

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