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Foibe, Simone Cristicchi canta al Consiglio regionale delle Marche

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Pubblicato:19-02-2019 12:39
Ultimo aggiornamento:19-02-2019 12:39
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ANCONA – Le parole e le melodie di Simone Cristicchi hanno accompagnato la seduta aperta del consiglio regionale delle Marche per il ‘Giorno del ricordo’, in memoria delle vittime delle foibe e dell’esodo dal confine orientale. Il cantautore, intervistato dal direttore dell’Amat (Associazione marchigiana attività teatrali) Gilberto Santini, ha spiegato la sua scelta di portare sul palco questa storia e ha definito il teatro “forza irripetibile che crea comunità, antidoto alla disattenzione”.

Sollecitato anche dalle domande degli studenti dell’istituto ‘Adriano Olivetti’ di Fano, che hanno descritto il loro progetto didattico dedicato alla città di Fiume (secondo classificato al concorso nazionale ’10 febbraio’ del ministero dell’Istruzione), Cristicchi ha descritto le sensazioni provate entrando nel ‘Magazzino 18’ del porto di Trieste dove sono ancora oggi conservati gli oggetti trasportati dagli esuli. Da quella visita è nato uno spettacolo teatrale intitolato proprio ‘Magazzino 18’.

Noi creiamo memoria e siamo noi stessi parte della memoria collettiva– spiega Cristicchi-. Il linguaggio teatrale riesce a essere un veicolo molto più impattante sull’emotività. Il mio spettacolo più che alla ricostruzione storica punta alla geografia dell’anima. Sentivo di non conoscere questa storia come tanti altri e così ho avuto la voglia come artista di divulgarla attraverso il teatro. Non è stato difficile recuperare documenti. Esistono migliaia di libri. La cosa importante è riuscire a trovare una chiarezza nell’esposizione di una storia complessa”. 


Al termine dell’intervista Cristicchi ha cantato il successo sanremese ‘Abbi cura di me’ ed un altro brano, ‘Lo chiederemo agli alberi’. “Credo che oggi ci sia una maggiore sensibilità sul tema della tragedia delle foibe- continua Cristicchi-. Nel 2013 ci furono le prime contestazioni al mio spettacolo e il primo gesto di solidarietà nei miei confronti venne dai senatori Pd. Fu un gesto molto importante. Quella delle foibe è una storia che deve superare le ideologie. Purtroppo non può esistere una memoria condivisa perché ognuno ha il proprio dolore e la propria visione dei fatti. C’è anche chi parlava di revisionismo storico nei miei spettacoli ma non è così. Mi fa piacere che sia a livello istituzionale che nelle scuole si continui a tenere viva questa fiamma che non vuole rimettere in discussione valori come quello della Resistenza”.

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