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ROMA – Da dove viene la parola “stepchild“, tanto usata da media e politica in questi giorni? Lo ha spiegato il linguista Tullio De Mauro: “‘Stepchild’ fa parte di una serie di espressioni inglesi e con immediati equivalenti tedeschi e in tutte le lingue germaniche” spiega il professore. La componente “step”, o “stief”, in tedesco, viene da “una radice germanica che designa quello che è aggregato a una stirpe, a una famiglia, ma in via legale e non in via di sangue“.
In italiano il concetto espresso da “step” esiste, ma, spiega il linguista, “lo diremmo con espressioni che ci suonano un po’ negative, come “il patrigno, la matrigna, il fratellastro, la sorellastra”. De Mauro è stato intervistato dall’agenzia Dire, a margine della conferenza “Lo Sguardo Capovolto” tenutasi oggi a nella Biblioteca Nazionale Centrale a Roma.
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