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M5s, Paragone: “Io nella Lega? Impossibile, si è innamorata di Draghi”

Il senatore dissidente del M5s esclude un suo passaggio alla Lega ma sferza il suo partito: "Io ho una reputazione"

Pubblicato:18-12-2019 11:28
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 16:46
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PRESENTAZIONE DEL LIBRO DI PARAGONE "NOI NO!"
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ROMA – “Spazziamo via qualsiasi voce su questo. Come si può pensare che io possa passare alla Lega quando la Lega si è innamorata di Mario Draghi”. Lo ha detto Gianluigi Paragone, senatore del M5S, intervenuto ai microfoni della trasmissione “L’Italia s’è desta”, condotta dal direttore Gianluca Fabi, Matteo Torrioli e Daniel Moretti su Radio Cusano Campus, emittente dell’Università Niccolò Cusano.

“Io credo- aggiunge Paragone- che l’Europa così com’è non va bene. Io sono incazzato come non mai perché vedo che se ne fottono completamente e non mi possono venire a dire che ce l’ho col governo. Io ieri ho votato il decreto fiscale, continuo a sollevare il tema del nostro rapporto con l’Europa. Io ho una faccia, una reputazione, se gli altri non ce l’hanno sono fatti loro. Pretendo che queste idee diventino programma di Governo dato che siamo la prima forza parlamentare. Se qualcuno ha paura si levi, si levi”.

“A me- continua Paragone- interessa una cosa: Il M5S era diventato membrana contenitiva di una voglia di riscatto, se tu in un anno e mezzo perdi tutti questi voti è perché hai tradito un sogno. Il Movimento non può pensare di diventare tutto un tratto un soggetto bello, fighetto. Ieri sera ero a una cena di attivisti, lì ci sono ancora persone che credono che l’Europa sia cattiva, ingiusta, generatrice di conflitti sociali. Noi lo dicevamo. Io andavo bene quando bisognava salire sul palco e parlare delle ingiustizie dell’Europa. Non puoi pensare però che una volta sceso dal palco io possa appoggiare governi che hanno partecipato alla costruzione di quel sistema europeo”.


“Grillo ha detto: noi dobbiamo restare su questo campo qua- prosegue-. A me non sta sul culo il PD, però non voglio all’Economia un ministro che sia vicino a quel credo neoliberista che ha ispirato l’Europa”.

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