NEWS:

Veneto, al via un network per salvare le vittime della tratta

Attivo 24 ore su 24 per 365 giorni all'anno

Pubblicato:18-10-2016 16:20
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 09:11

FacebookLinkedInXEmailWhatsApp

veneziaVENEZIA – Un sistema unico e integrato di emersione e assistenza alle vittime di tratta e sfruttamento, attivo 24 ore su 24 per 365 giorni all’anno. E’ questo l’obiettivo del progetto “N.a.Ve – Network antitratta per il Veneto“, che mette insieme i capoluoghi di provincia e la Regione Veneto avviato l’1 settembre grazie allo stanziamento di 1,3 milioni da parte del Dipartimento Pari Opportunità, cui si aggiungono le risorse stanziate dalla Regione del Veneto (140.000 mila euro grazie a un fondo regionale).

Il Progetto prevede la realizzazione, da settembre 2016 a dicembre 2017, di 300 programmi di emersione, assistenza e integrazione sociale di adulti e minori vittime di tratta o di grave sfruttamento all’interno del territorio del Veneto. Tra le novità più importanti la figura di un operatore dedicato alla tratta per ognuno dei capoluoghi di provincia e l’attivazione di una rete sempre piu’ ampia e compatta che comprende l’autorità giudiziaria, gli organi decentrati dei ministeri della Giustizia, degli Interni, del Lavoro, le forze dell’ordine, le aziende sanitarie, le Università di Padova e Verona, le cooperative sociali, il terzo settore, le organizzazioni sindacali.

Sarà inoltre istituita una “cabina di regia” in Regione, costituita dall’Unità di coordinamento: il Comune di Venezia, capofila del progetto, un rappresentante per ogni ente locale e un rappresentante per ogni ente attuatore. Il progetto sara’ protagonista nelle piazze delle citta’ venete in occasione della Giornata europea contro la tratta: a Padova si svolge in Piazzale Stazione un’iniziativa di sensibilizzazione sul tema e contemporaneamente a Treviso un flash mob in Piazza dei Signori.


(www.redattoresociale.it)

Le notizie del sito Dire sono utilizzabili e riproducibili, a condizione di citare espressamente la fonte Agenzia DIRE e l’indirizzo www.dire.it