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Tg Politico Parlamentare, edizione del 18 luglio 2023

Si parla di salario minimo, fisco, Pnrr ed economia del Sud

Pubblicato:18-07-2023 17:43
Ultimo aggiornamento:18-07-2023 17:44
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SALARIO MINIMO, SLITTA IL VOTO SULLO STOP AL CENTRODESTRA

Salta il voto in commissione Lavoro alla Camera per sopprimere la proposta di legge sul salario minimo. I deputati delle opposizioni sono intervenuti in massa nell’illustrazione degli emendamenti per fare ostruzionismo e sono così riusciti a rinviare l’esame a domani. Ma l’esito è comunque scontato, il centrodestra ribadisce il no al salario minimo legale a 9 euro l’ora, come previsto dal testo base del centrosinistra. “In Italia serve un salario ricco, perché non siamo nell’Unione Sovietica in cui tutti avevano lo stesso stipendio”, attacca il vice premier e ministro degli Esteri Antonio Tajani. Secondo la maggioranza il provvedimento sconta anche un problema legato alle coperture. La segretaria del Pd Elly Schlein, invece, da Bruxelles dove ha partecipato a un vertice del Partito socialista, chiede alla premier Giorgia Meloni di aiutare i lavoratori: “Non può voltarsi dall’altra parte”.

FISCO, SALVINI: VIA MAESTRA È IL SALDO E STRALCIO

Il condono spacca il governo ma Matteo Salvini va avanti. Dopo le critiche arrivate da Fratelli d’Italia e dal direttore dell’Agenzia delle entrate, il leader della Lega prova a correggere il tiro, parlando della necessità di avere un fisco “equo ed amico”. Salvini non si rivolge più a tutti gli italiani che hanno una cartella da saldare, ma a chi, avendo dichiarato tutti i propri redditi, non riesce a pagare. Secondo il vice premier la strada da percorrere è quella del “saldo e stralcio”, un provvedimento già fatto dal governo Conte 1. L’unico modo, secondo il Carroccio, per smaltire il magazzino del non riscosso che ormai ha raggiunto una cifra monstre: 1.153 miliardi di euro che riguardano 23 milioni di soggetti debitori.

PNRR, GOVERNO INCONTRA LE IMPRESE

Una doppia cabina di regia sul Piano nazionale di ripresa e resilienza per incontrare le parti sociali. Oggi il governo ha incontrato le imprese a Palazzo Chigi, e domani sarà la volta dei sindacati. Il ministro Raffaele Fitto spiega che nel giro di 2-3 mesi l’esecutivo avrà un nuovo quadro organico sul Pnrr, “in modo da risolvere i nodi organizzativi e mettere in campo una strategia”. Sullo sblocco del pagamento della terza rata, Fitto continua a essere “ottimista”. Il lavoro con la Commissione europea va avanti, assicura. Quello che sta facendo l’Italia sul Pnrr e sulle risorse europee, sostiene il ministro, “è un lavoro molto serio e impegnativo che dovrebbe essere fuori dalla polemica politica quotidiana, che non aiuta e che rischia di portarci fuori strada, non è una sfida del governo Meloni ma è la sfida dell’Italia”.


SVIMEZ, L’ECONOMIA DEL SUD TIENE IL PASSO

I sindacati chiedono maggiore coinvolgimento sul Pnrr. Il coro unanime arriva da un’audizione alla Camera in cui Cgil, Cisl e Uil auspicano più voce in capitolo sulle decisioni. Secondo i sindacati bisogna fare poi attenzione ai ritardi. “Mettono a rischio l’intero Next Generation Ue”, avverte la Cgil. Mentre la Cisl sottolinea il ritardo su progetti chiave come quello sulla riduzione del rischio idrogeologico. “Con trasparenza e dialogo – sostiene la Uil – si possono trovare soluzioni”. Nel frattempo il Rapporto Svimez sul Sud 2023 ha stimato una crescita del Pil italiano del +1,1% nel 2023, con un aumento nel Mezzogiorno dello 0,9%, di soli tre decimi in meno rispetto al Centro-Nord. L’economia del Sud tiene il passo del resto del Paese – si legge nel Rapporto – ma un’ulteriore stretta monetaria decisa dalla Bce avrebbe effetti recessivi più intensi nel Mezzogiorno.

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