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Caso Consip, il Csm assolve John Woodcock: “Fatto di scarsa rilevanza”

Il sostituto procuratore di Napoli era indagato per rivelazione del segreto d’ufficio, reato contestato in concorso con la giornalista Federica Sciarelli

Pubblicato:18-06-2020 11:01
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 18:31

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ROMA –  Nessuna sanzione disciplinare per Henry John Woodcock, sostituto procuratore presso il Tribunale di Napoli, per alcune sue dichiarazioni a ‘La Repubblica’, nell’aprile 2017, in merito al caso Consip. Il Collegio della sezione disciplinare del Csm (presieduto dal Consigliere Stefano Cavanna), in sede di riesame dopo il rinvio delle sezione unite della Cassazione, ha letto in udienza pubblica la decisione: “Visti gli art.3 bis e 19 del dlgs. 109/2006” si assolve “il dott Henry John Woodcock per essere risultato il fatto di scarsa rilevanza“.

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WOODCOCK AL CSM: “LEALTÀ E CORRETTEZZA SONO I MIEI VALORI”

Durante l’udienza davanti alla sezione disciplinare del Csm, il pm di Napoli Henry John Woodcock ha reso brevi dichiarazioni spontanee rispetto a una contestazione “che- ha detto- riguarda un profilo che viene ancora prima dei profili funzionali, ovvero quello della correttezza, della lealta’ e dell’onore, valori che ci vengono trasmessi, ancor prima di diventare magistrato, dai nostri genitori; una piccola biblioteca che va in fiamme quando scompaiono” Il pm cosi’ continua: “Aggiungo solo che quando ebbi l’avviso di garanzia dalla procura di Roma, fui chiamato dal collega e amico Nunzio Fragliasso (allora Procuratore facente funzioni a Napoli) che mi confermo’ la fiducia e la delega per il processo Romeo, e che mi difese pubblicamente. Il nostro rapporto e’ sempre stato di amicizia ed e’ continuato con la stessa amicizia. Ancora oggi, con i colleghi della procura di Roma lavoriamo gomito a gomito condividendo indagini, con la correttezza che riguarda non solo i rapporti tra colleghi, ma tra tutti gli operatori della cittadella giudiziaria”.


Woodcock ha concluso: “La lealta’, la correttezza, la sincerita’ e’ una caratteristica e un qualita’ che mi riconosco. È una sorta di obbligazione naturale, di debito che riconosco a chi questi valori mi ha impartito, e cioe’ ai miei genitori”. Il difensore, il procuratore Marcello Maddalena, ha ricordato che Woodcock “era stato rassicurato che nulla sarebbe uscito su ‘Repubblica’ dalla giornalista che il giorno dopo, invece, pubblico’ l’articolo. Nemmeno il peggior nemico del dott Woodcock- ha aggiunto- puo’ trovare in questi atti la benche’ minima traccia di qualcosa che abbia scalfito la sua immagine dentro e fuori gli uffici giudiziari. Il dottor Woodcock ha il dogma della correttezza e la sezione disciplinare gli deve restituire cioe’ che per Woodcock fa parte del proprio onore”.

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