NAPOLI – “Spero che questa vicenda si chiuda dimostrando che Woodcock non ha messo in atto nessuna fuga di notizie”. E’ il commento alla DIRE di Raffaele Cantone, presidente dell’Autorità nazionale anticorruzione.
Il Pm di Napoli, tra i protagonisti dell’avvio dell’inchiesta su Consip, è indagato per rivelazione del segreto d’ufficio, reato contestato in concorso con la giornalista Federica Sciarelli.
“Conosco Henry John Woodcock da anni – racconta Cantone -, è una persona di estrema correttezza. E ho stima di molti soggetti coinvolti nell’inchiesta, a Napoli come a Roma. Avranno le giuste ragioni per aver iscritto nel registro degli indagati Woodcock ma mi auguro che lui riesca a dimostrare che non c’entra nulla con la fuga di notizie. Ho totale e assoluta fiducia negli inquirenti“.
Una fuga di notizie però c’è stata “e questo – sottolinea il numero uno dell’Anac – rappresenta un danno complessivo al sistema giudiziario, si dà l’impressione che si perseguano obiettivi diversi da quello della ricerca della verità. Ovviamente, se di questa fuga di notizie viene sospettato un magistrato il danno è ancora più devastante”.
Ben venga fare chiarezza a 360 gradi “ma mi auguro che la vicenda che riguarda Woodcock finisca con un’archiviazione. Oppure si rischierebbero ricadute molto pesanti dal punto di vista complessivo giudiziario”.
Per Cantone, il diritto di cronaca non può “giustificare chi propaga informazioni in modo illegittimo. Certo – aggiunge – il diritto di cronaca è il sale della democrazia ma occorre anche fare i conti con i doveri di chi deve mantenere una riservatezza”.
di Nadia Cozzolino, giornalista
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