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Nasce ‘Centro negativo’: il giornale dei collettivi romani

L'obiettivo, spiega all'agenzia di stampa Dire Sofia Misiano, studentessa e direttrice del giornale, è fornire agli studenti una base teorica necessaria per la costruzione di un nuovo movimento studentesco

Pubblicato:18-04-2023 15:46
Ultimo aggiornamento:18-04-2023 16:20

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ROMA – Dalle piazze alle assemblee, dalle assemblee alle redazioni. La voce di alcuni collettivi romani si trasforma in un giornale studentesco: Centro negativo. Il numero zero sta già circolando tra le varie scuole di Roma: dal Morgagni al Colonna, dal Righi al Machiavelli al Tasso. L’obiettivo, spiega all’agenzia di stampa Dire Sofia Misiano, studentessa e direttrice del giornale, è fornire agli studenti una base teorica necessaria per la costruzione di un nuovo movimento studentesco.

“Il giornale nasce per dare agli studenti romani uno spazio di dibattito politico e intellettuale, di discussione e analisi di alcune questioni che riguardano gli studenti ma anche i cittadini italiani- spiega Sofia Misiano- nel primo numero ci siamo presentati illustrando i principali punti del giornale, che sarà antifascista (si distacca dalle realtà di destra e centro-destra), anticapitalista e antisessista, distaccato sia dai partiti di destra che da quelli di sinistra, come il Partito Democratico, che negli ultimi anni ha strumentalizzato le battaglie degli studenti”.


Gli articoli, scritti sotto pseudonimo dagli studenti, sono rivolti soprattutto ai coetanei, con l’obiettivo di provocare e indurre al dibattito. Che possa poi svilupparsi in incontri, dibattiti e assemblee. Anche per questo, la rivista, per il momento mensile, viene stampata e distribuita nelle scuole. “Dopo il Covid volevamo riprendere un contatto reale, dal vivo- aggiunge la direttrice della rivista- volevamo sporcarci le mani”.

Un tentativo di rottura che emerge anche dal nome scelto per il progetto: Centro negativo. “Il giornale individua le contraddizioni del sistema scolastico, poiché oggi la scuola non è uno spazio di dibattito né di condivisione. La vita scolastica è monotona. Quindi la nostra proposta è stata quella di pensare ad un centro di dibattito, che possa offrire spunti critici, diversi da quelli offerti dai giornali maistream- aggiunge ancora Sofia Misiano- ma non in senso antagonistico rispetto all’organizzazione scolastica. Quello che vuole fare il nostro ‘centro’ è tentare di ribaltare un modello, e individuarne uno nuovo”.

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