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A Bologna cori contro il Governo: “Draghi in miniera, Renzi in fonderia”

Mentre alla Camera si vota la fiducia al premier, nelle città va in scena la protesta di Potere al popolo: nel capoluogo emiliano una quarantina di manifestanti si sono radunati davanti alla sede di Confindustria

Pubblicato:18-02-2021 20:12
Ultimo aggiornamento:18-02-2021 20:12
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manifestazione contro governo Potere al popolo Bologna
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BOLOGNA – Mentre alla Camera, dopo il Senato ieri, si vota la fiducia al governo Draghi, fuori dal Parlamento (in piazza a Bologna, Milano, Roma, Napoli e Brescia) va in scena la protesta di Potere al popolo che si oppone alla nuova formazione. A Bologna la manifestazione, simbolica, è davanti alla sede di Confindustria Emilia-Romagna, luogo scelto per “dare l’idea di cosa sarà questo Governo”, cioè di “Confindustria delle banche, dell’Unione europea e della classe padronale italiana”. Una mobilitazione insomma per dire “no al governo di banche e industriali” che prende il “peggio della politica e dei tecnici”, condivisa da Partito della Rifondazione Comunista Bologna, Si Cobas, Rete dei Comunisti, Noi restiamo, Giovani comunisti e Partito comunista italiano. Certo, “si è appena insediato, però conosciamo chi è Mario Draghi– spiega Riccardo Rinaldi di Potere al popolo- era il presidente della Banca centrale europea mentre veniva devastata la società e l’economia della Grecia e allo stesso tempo si inauguravano in Italia le politiche di lacrime e sangue sotto il suo discepolo Mario Monti”. E oltre a Draghi “abbiamo anche purtroppo conosciuto già buona parte del Governo e dei ministri e stiamo imparando a conoscere quelli nuovi che non promettono niente di meglio”.

Davanti alla sede di via Barberia sono in 40 a dire ‘no’ al nuovo governo. “Draghi in miniera, e Renzi in fonderia: è questa la nostra democrazia”, prevedendo che “sarà l’ennesimo Governo mandato dall’Unione europea per fare politiche impopolari, distruggere il diritto del lavoro e privatizzare ancora più di quanto Mario Draghi ha fatto nella sua carriera di banchiere e a Bankitalia”.

Di fronte a una pandemia ormai “fuori dalle mani dei governatori a tutti i livelli”, la soluzione di Potere al popolo sarebbe di “nazionalizzare e pubblicizzare i vaccini perché non è possibile che tre-quattro multinazionali, tre-quattro Ceo nel mondo possano decidere della sanità mondiale. Bisogna investire subito in vaccini pubblici anche espropriando i brevetti esistenti in questo momento e di pari passo aumentare tutta la struttura della sanità pubblica in Italia come tutti i paesi d’Europa e siamo sicuri che sarà il contrario di quello che farà questo governo”, chiosa Rinaldi.


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