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VIDEO | Morgan chiede scusa a Fedez: “Ero ironico, sono depresso anch’io, lo siamo tutti”

In un video pubblicato sui social, Morgan dice che aver usato la parola "depresso" riferita a Fedez non voleva essere offensivo ma ironico. E afferma: "Io sono il primo ad ammettere la mia depressione"

Pubblicato:17-11-2023 16:15
Ultimo aggiornamento:17-11-2023 16:50
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morgan
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BOLOGNA – Un’espressione, “depresso”, che Morgan sostiene di aver utilizzato “in modo ironico, più nei miei confronti che nei suoi”. Non solo perchè ha vissuto una lunga storia di depressione ma anche perchè suo padre è morto proprio perchè affetto da questa patologia. Per cui a Fedez dice: “Non ti ho voluto veramente offendere, non era nel mio spirito, è la depressione che ci riguarda, io sono il primo ad ammettere la mia e a fare qualcosa per oppormi ad essa”. Le ‘scuse’, se così si vogliono chiamare, arrivano attraverso un video pubblicato dal cantante sui social. Un video lungo 5 minuti in cui Morgan parla quasi ed esclusivamente solo di depressione. Per dire che la sua storia con la depressione parte da molto lontano, che lui stesso è stato a lungo depresso e che suo padre è morto per colpa della depressione, al tempo non considerata come patologia. E non è tutto. Morgan sostiene che tutti gli artisti (se non proprio tutti gli uomini) soffrono di depressione “latente” e che la depressione è la malattia del mondo moderno. Insomma, è un’ode alla depressione, più che un messaggio di scuse. A Fedez, di cui Morgan dice che “si è offeso” e “si è stranito“, il cantautore manda a dire che non voleva offenderlo e che la sua era stata una risposta “sarcastica” nel contesto di una puntata in cui era volato molto sarcasmo, in particolare anche da parte di Fedez nei suoi confronti. “Sono rispettoso di tutte le persone che hanno una sofferenza“. E la depressione “riguarda per primo me stesso”, dice.

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Morgan esordisce spiegando la puntata di X Factor è stata abbastanza movimentata e ci sono stati “un po’ di contrasti” e “tensione a livelli alti”, cose “che in televsione sono abbastanza normali. Vuole però intervenire, aggiunge, perchè non vuole che quello che ha detto “venga percepito come non è” e non vuole essere “frainteso”. Cita quindi lo “scambio di battute” tra lui e Fedez – di cui ttuti parlano da ieri sera e che Fedez ha commentato sui social con un laconico “Che schifo” – in cui lui ha detto che Fedez è “troppo depresso” per fargli da psicologo. E spiega: “Lui era stato sarcastico con me per tutta la puntata, io rispondevo con altrettanto sarcasmo. Ho utilizzato la parola ‘depresso’ in modo ironico, più nei miei confronti che nei suoi”.


LA MORTE DEL PADRE DOPO UNA CRISI DEPRESSIVA

E qui attacca a parlare di sè e del padre: “Ho lunga storia di depressione, sia personale che familiare. Non c’era la volontà di colpire l’ammalato. Perchè io non sono tenuto a riferirmi alla cartella clinica. Non voglio offendere nessuno. La parola ‘depressione’ è stato importante usarla per un motivo legato alla mia storia, mio padre si è tolto la vita per una cosa che oggi verrebbe chiamata depressione, allora non veniva chiamata così. Se lo fosse stata, oggi lui probabilmente sarebbe qui, avrebbe 80 anni, oppure sarebbe morto di morte naturale. Invece è morto a 46 anni perchè ha avuto una crisi depressiva, allora non c’erano molte cure. Se si fosse chiamata depressione, probabilmente si sarebbe salvato, i suoi famigliari -noi – lo avrebbero voluto salvare. Non abbiamo potuto anche perchè non si è dato un nome al suo problema”, racconta Morgan apparendo sincero.

LA DEPRESSIONE COME “CONDIZIONE TIPICA DEGLI ARTISTI

Proprio per questa esperienza personale, “che io abbia detto depressione, non è una cosa svilente e negativa nei confronti di chi vive la depressione– prosegue Morgan-. Perchè io sono il primo a vivere la depressione e a pensare che è una condizione di sofferenza, che però c’è latentemente in tutti, uomini e donne che sono sensibili e fanno della loro sensibilità un lavoro, una creatività”. In particolare quindi negli artisti, spiega Morgan, che “vivono in una condizione di latente depressione e traggono il loro nutrimento da una depressione latente che hanno, e che è una condizione tipica di chiunque si chiami artista e creativo“. Gli artisti, prosegue Morgan, “vivono in una condizione di latente depressione, sto riferendomi a me stesso quando parlo di depressione. Ma sono anche depresso perchè sono in una società che è depressa. Perchè è organizata in modo tale da deprimere, fabbrica uomini depressi”. E cita Focault, che diceva che “la malattia della società moderna è la depressione”.

“CITARE LA DEPRESSIONE PER USCIRNE”

Morgan rimanda quindi al mittente l’accusa di chi sostiene che sia stato “offensivo”. In primis perchè “sono rispettoso verso chi ha soffferenza“, dice. E poi perchè non deve essere “strumentalizzata un’espressione di cui bisogna capire lo spirito”. E dice anche un’altra cosa: che per chi soffre di depressione, citarla è anche un modo per esorcizzarla in un certo senso. Dice infatti Morgan: “L’uomo depresso che io sono, si può anche togliere dalla depressione se la vede, se la sente, la nomina, la decodifica”. E nomina a questo punto Woody Allen, Nanni Moretti, che hanno lavorato sulla depressione. Le tanti canzoni. “Comprese le mie”, e attacca la citazione di un testo (Lsd – La mia dimensione) in cui uno spezzone racconta di una seduta dallo spicologo: “Oltre a tutte le mie questioni esistenziali, devo subire i problemi personali dall’analista, da cui mi confesso le sere d’inverno – Cosa stai dicendo? Non connetti
Forse è troppo tempo che rifletti – Lascia invece che il tu spirito si liberi nell’aria – trovi la sua dimensione”.

Poi la conclusione: “Fedez non ti ho voluto veramente offendere, non era nel mio spirito, è la depressione che ci riguarda, io sono il primo ad ammettere la mia e a voler fare qualcosa per oppormi ad essa”.

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