NEWS:

Pd, la scissione agita l’Emilia-Romagna: “Chi vuole fuggire lo faccia ora”

Per il momento non sono previste uscite di peso, ma la tensione è tanta. Il segretario regionale Paolo Calvano lancia un appello a rimanere nel partito

Pubblicato:17-09-2019 13:52
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 15:42
Autore:

FacebookLinkedInXEmailWhatsApp

ROMA – Al momento in Regione Emilia-Romagna nessuna fuga dal Pd per aderire al partito di Matteo Renzi, ma la tensione tra i dem è tanta e c’è il timore che la scissione possa complicare non poco il cammino verso le regionali (entro la settimana, forse già domani, dovrebbe anche esserci una data per il voto). Non a caso il segretario regionale Paolo Calvano lancia un appello a rimanere nel partito. “Qui in Emilia-Romagna abbiamo sempre fatto di tutto perchè ci fosse piena agibilità politica dentro il Pd, anche in situazioni difficili. Questo sarà lo stile con cui ci muoveremo nei prossimi mesi”, fa sapere il segretario. “L’appello è a rimanere nel Pd e ad investire insieme nel Pd, un Pd unito è più forte alle elezioni e dà forza al centrosinistra”.

Ma nel partito c’è ora il timore che i renziani, visto che la nuova creatura non prevede liste per le imminenti regionali, sfruttino il Pd per farsi eleggere in viale Aldo Moro, salvo poi magari abbracciare il partito di Renzi. Per questo il capogruppo dem in Regione, Stefano Caliandro, invita i renziani a fare una scelta: dentro o fuori prima del varo delle liste.


“Bisognerà- dice Caliandro- che nella composizione delle liste si faccia una operazione-verità: sta nel Pd chi crede nella operazione politica del Pd. Chi fa questa scelta ne deve essere consapevole, perchè non si può pensare che il Pd sia un autobus da utilizzare”. In altri termini, dunque, “chi vuole lasciare il Pd lo faccia subito e ci tolga da situazioni imbarazzanti. Al momento comunque non ho motivo di dubitare di nessun componente del gruppo, nessuno ha finora manifestato l’intenzione di uscire”.

In ogni caso la scissione di Renzi per Caliandro è un “fatto gravissimo, perchè il Pd è nato per unire culture politiche e non per dividerle. Io credo che la base sia più scossa dei vertici per questa scissione, perchè c’è aspettativa di unità. Mi sfugge l’algebra politica di questa manovra”. Tra i renziani doc, non è orientato ad uscire Giuseppe Paruolo, che però si consulterà con il suo gruppo di Per Davvero.

Riflette anche Manuela Rontini, che stasera dovrebbe chiarire la sua posizione con un post. “Io preferisco crederci ancora- dice invece Katia Tarasconi a proposito del Pd- ma prima di fare una scelta vorrei avere chiari gli obiettivi, quale è il progetto politico che c’è alla base. Non sono una che segue a prescindere, mi piace ragionare con la mia testa. Se mi ricandido in Regione? Se il partito lo riterrà opportuno sì”.

Le notizie del sito Dire sono utilizzabili e riproducibili, a condizione di citare espressamente la fonte Agenzia DIRE e l’indirizzo www.dire.it