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Dal partenariato al patto tra generazioni, le voci degli esperti sul ‘Long Term Care’

Se ne è parlato al convegno 'long term Care: sviluppo e sostenibilità', promosso dall'Associazione Lavoro&Welfare in collaborazione con lo Studio Labores e con lo Studio Attuariale De Angelis Savelli e Associati

Pubblicato:17-07-2023 16:01
Ultimo aggiornamento:17-07-2023 16:29

long term care
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ROMA – Il tema del ‘long term care‘, ossia del sistema assicurativo che provvede a coprire le spese derivanti dall’impossibilità di svolgere autonomamente le normali funzioni della vita quotidiana, richiama fortemente l’invecchiamento della popolazione che vede l’Italia seconda al mondo dopo il Giappone, seguita dalla Grecia. Di conciliazione tra nuove necessità e tenuta del sistema se ne è parlato stamattina nella Sala Zuccari di Palazzo Giustiniani, al Senato, al convegno ‘long term Care: sviluppo e sostenibilità’, promosso dall’Associazione Lavoro&Welfare – presieduta dall’ex ministro del Lavoro e della Previdenza Sociale, Cesare Damiano – in collaborazione con lo Studio Labores e con lo Studio Attuariale De Angelis Savelli e Associati. “È necessario costituire un’alleanza tra pubblico e privato”, ha dichiarato Cesare Damiano introducendo gli ospiti, relatori dell’incontro. Secondo Riccardo Cesari (Ivass): “Si potrebbe immaginare un partenariato Stato, imprese, terzo settore in cui lo Stato stabilisce regole e agevolazioni fiscali, i datori e i lavoratori versano contributi, le compagnie erogano le rendite e/o i risarcimenti in ‘forma specifica’ mediante imprese sociali specializzate, con presidi e vigilanza sulla qualità dei servizi”.

PROIETTI: SERVONO RISORSE AGGIUNTIVE AL FONDO SANITARIO NAZIONALE

“Serve una riflessione sul sistema di fondi sanitari e integrativi– ha detto Domenico Proietti, segretario UIL- La UIL ha una posizione molto chiara che ribadisce l’importanza del sistema sanitario nazionale pubblico. Per riallineare la spesa sanitaria pubblica occorrono 10 miliardi l’anno per i prossimi 5 anni. In molte regioni si rischia il default della sanità pubblica. Noi stiamo interloquendo con il Governo. Serve destinare risorse aggiuntive al fondo sanitario Nazionale. Per i fondi sanitari integrativi ribadiamo che sono una libera scelta frutto della contrattazione e devono essere sempre più adeguati fornendo prestazione ai lavoratori e alle lavoratrici. La governance finora ha dato una buona prova di sé, l’obiettivo della UIL è di rafforzarla per ottenere risultati migliori”.

OLIVETI: TENERE EFFICIENTE IL PATTO TRA GENERAZIONI

“Come Fondazione ENPAM dobbiamo contemperare l’esigenza di mantenere e tenere efficiente il patto tra generazioni subentranti– ha detto durante il convegno Alberto Oliveti, Enpam – Adepp- Per la generazione che ha già lavorato e merita tutti i supporti la polizza ‘Long term care’ ha un significato ancora più importante. Cerchiamo però di portare anche i giovani alla comprensione di questo patto tra generazioni subentranti. Chi arriva al quinto anno di medicina difficilmente non farà il medico, per questo può iscriversi alla Fondazione ENPAM pagando una cifra irrisoria di 10 euro al mese. Con 120 euro l’anno gli studenti laureandi hanno tutto un pacchetto di prestazioni come tutti gli altri iscritti. Questa nostra proposta ottiene un grande riscontro e consente di tenere compatte le file di questa platea che sarà l’elemento fondante del patto generazionale”.


“Le famiglie con il decisore economico oltre i 65 anni detengono il 36% della ricchezza nazionale. Entro il 2025 la popolazione oltre i 65 anni non autosufficiente è in grande crescita. Si deve unire il risparmio a polizze ‘Long term care'”, ha detto Dario Focarelli di Ania al convegno sul tema nella Sala Zuccari di Palazzo Giustiniani. Luca Del Vecchio di Confindustria ha poi ribadito che “la salute può generare valore a tutto vantaggio del sistema di welfare“.

Daniela Barbaresi, Cgil, ha invece sottolineato la necessità di mettere in sicurezza la sanità pubblica, cui sono stati tagliati miliardi, prima di parlare di sanità integrativa”. A concludere le riflessioni è Anna Trovò della CISL: “C’è un’insufficiente consapevolezza degli strumenti creati dalla contrattazione per la sanità integrativa, che copre 14 milioni di persone. Ci deve essere sinergia con la sanità pubblica che deve restare il pilastro centrale del sistema”.

‘LONG TERM CARE’, DAMIANO: RAFFORZARE ALLEANZA TRA SANITÀ PUBBLICA E PRIVATA

“Il seminario vuole affrontare il tema del welfare, in particolare del welfare sanitario. Noi abbiamo una tesi che sosteniamo: la centralità del welfare pubblico, sia che si tratti di previdenza, sia che si tratti di sanità. Al tempo stesso sappiamo che i cambiamenti demografici, la crescita più lenta e altri fattori, non solo nazionali, stanno mettendo a rischio la tutela del welfare pubblico. Bisogna rafforzare gli investimenti della sanità pubblica e trovare le forme giuste di alleanza fra sanità pubblica e sanità privata, che può essere di natura contrattuale di grandi fondi, delle categorie di lavoratori o di natura privatistica e familiare”. Lo spiega alla Dire Cesare Damiano, presidente dell’Associazione Lavoro&Welfare, in occasione del convegno ‘Long term care: sviluppo e sostenibilità’ promosso dalla sua associazione in collaborazione con lo Studio Labores e lo Studio Attuariale De Angelis Savelli e associati in Senato.

“Da questo punto di vista noi pensiamo che soprattutto per quanto riguarda le tutele sanitarie- continua Damiano- sia importante garantire la tutela non soltanto dei lavoratori standard, ossia quelli che hanno la possibilità di iscriversi a questi fondi perché i contratti lo prevedono, ma anche di chi ha un lavoro saltuario ed è fragile nel mercato del lavoro, soprattutto i giovani e anche le donne. Inoltre, bisogna consentire a quei lavoratori che si iscrivono di includere nella protezione il proprio nucleo familiare, vale a dire le persone fragili come il bambino che ha bisogno di assistenza o l’anziano che ha bisogno di cure perché non autosufficiente”, conclude.

LONG TERM CARE, DE ANGELIS: MUTUALITÀ INTERGENERAZIONALE

“Credo che la giornata sia stata particolarmente stimolante. Il convegno ‘Long Term Care: sviluppo e sostenibilità’ ha visto importanti interventi formulati da fonti istitutive riconosciute che entrano normalmente nell’ambito dei patti negoziali tra datori di lavoro e lavoratori. Il tema del rischio di non autosufficienza è un tema su cui bisogna ovviamente provvedere per tempo. Le soluzioni migliori sono quelle di sfruttare opportunamente dei principi di capitalizzazione come quelli già in uso dei fondi pensione. Il problema è particolarmente complesso ma la soluzione della mutualità intergenerazionale è sicuramente fondamentale per creare le condizioni di sostenibilità finanziaria per il futuro di una collettività – la popolazione italiana – che sta invecchiando a ritmi esponenziali”. Così all’Agenzia Dire Paolo De Angelis, presidente dello Studio Attuariale De Angelis Savelli e Associati.

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