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L’allarme di Lamorgese: “Mafie pronte a infiltrarsi nei settori più colpiti dalla crisi”

La ministra dell'Interno intervistata da Famiglia Cristiana: "La crisi di liquidità favorisce l'usura e attira le cosche"

Pubblicato:17-06-2020 12:51
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 18:30
Autore:

lamorgese
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ROMA – “Bisogna distribuire in fretta le risorse a famiglie e imprese, prima che la crisi di liquidita’ favorisca l’usura e attiri le cosche“. In un’intervista a tutto campo rilasciata a Famiglia Cristiana, che il settimanale pubblica nel numero in edicola da domani, il ministro dell’Interno Luciana Lamorgese fa il punto sulla situazione in Italia, oggi. E lancia l’allarme: “Magistratura e forze di polizia stanno monitorando con molta attenzione i segnali che indicano i cambiamenti di strategia, talvolta molto veloci, operati dalla criminalita’ organizzata, non solo mafiosa. In questo momento, infatti, c’e’ un rischio di infiltrazione nei settori dell’economia legale piu’ colpiti e quindi caratterizzati da una mancanza di liquidita’ senza precedenti”.

“È fondamentale, dunque”, auspica Luciana Lamorgese, “la rapida erogazione delle ingenti risorse destinate a famiglie e imprese in difficolta’ per evitare che la situazione di sofferenza economica e sociale si trasformi in occasione di illeciti e facili guadagni per la criminalita’. Eventuali ritardi rischiano di favorire i sodalizi criminali che possono mettere a disposizione, anche con prestiti usurari, i loro ‘aiuti’ per fare fronte alla crisi; ma non per questo lo Stato puo’ rinunciare ai controlli antimafia per scongiurare che soldi pubblici finiscano in mani sbagliate. In questa direzione il protocollo con la Sace ha introdotto modalita’ spedite per i controlli antimafia, coniugando cosi’ velocita’ dell’accesso alle misure di sostegno e rigoroso accertamento della sussistenza di infiltrazioni criminali, con la revoca dell’erogazione nel caso di adozione di una interdittiva antimafia“.

Il ministro si sofferma anche sulla lotta al lavoro schiavo. “Il processo di emersione del lavoro nero andra’ avanti fino al 15 luglio. I primi dati che arrivano ci indicano una consistente linea di tendenza crescente ed evidenziano picchi di circa 2.500 domande registrate ogni giorno, con un peso maggiore del lavoro domestico e dell’assistenza alla persona”.


La Lamorgese risponde anche alle critiche di quanti giudicano insufficiente e troppo circoscritto il provvedimento adottato: “Sulla circostanza che la regolarizzazione e’ stata limitata all’agricoltura e al lavoro domestico, ricordiamoci che un provvedimento di emersione non veniva fatto dal 2012 e quindi io rimango dell’idea di vedere in positivo anche un passo che altri giudicano parziale. Tutto e’ migliorabile, ma e’ un fatto importante che il Governo sia riuscito a trovare un accordo su un tema molto sensibile per la maggioranza”.

Nell’intervista, il ministro fornisce anche i dati dei controlli effettuati durante il lockdown: “Dall’11 marzo al 7 giugno, sono stati controllati quasi 17 milioni di cittadini: i denunciati sono stati poco piu’ di 450 mila. E anche i dati sugli esercizi commerciali rispecchiano questa tendenza: 10 mila sanzioni su 6,5 milioni di controlli; gli italiani hanno offerto una grande prova di maturita’”.

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