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Criminalità, Ora la mafia ha (anche) la sua versione toscana

Nel loro sesto rapporto annuale, i ricercatori della Normale di Pisa temono il salto evolutivo di 'ndrangheta e camorra

Pubblicato:16-12-2022 19:27
Ultimo aggiornamento:16-12-2022 19:27

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FIRENZE – I ricercatori della Normale di Pisa la chiamano ormai la ‘variante toscana’ della mafia, ovvero un salto evolutivo della ‘Ndrangheta, l’elevato rischio di trapianto organizzativo di gruppi di origine camorristica e l’alta presenza di forme di criminalità economica con una proiezione nelle attività produttive e investimenti nel settore privato. Il sesto rapporto sui fenomeni della criminalità organizzata e corruzione in Toscana dà conto della sempre più evidente capacità di penetrazione criminale anche in settori produttivi di rilievo quali il tessile, il conciario e i rifiuti. Nel 2021 spiccano così le 8.206 segnalazioni di operazioni sospette di riciclaggio (+22,6% rispetto all’anno precedente), ma soprattutto i sequestri di eroina che rendono la Toscana la quinta regione in Italia per stupefacenti scovati. Il porto di Livorno, addirittura, è terzo per cocaina sequestrata. Preoccupa inoltre il fenomeno della tratta di esseri umani con molteplici canali di sfruttamento, che si spingono fino all’espianto e al traffico di organi.

TOSCANA SECONDA IN ITALIA PER PECULATO, MA CALANO REATI CONTRO P.A.

Quanto alla corruzione nel 2021 sono stati individuati 39 episodi potenziali, un terzo dei quali frutto di casi sistemici ovvero caratterizzati da un ampio numero di attori coinvolti. Diminuiscono, invece, seppure di poco, da 3.777 a 3.659, i procedimenti penali per reati contro la pubblica amministrazione, ma la Toscana è seconda in Italia per episodi di peculato. In espansione i casi di turbative d’asta, mentre più in generale gli appalti si confermano il segmento più esposto alla corruzione. “Il pericolo cresce- tira le somme del rapporto l’assessore regionale alla cultura della Legalità, Stefano Ciuoffo- ma cresce anche la nostra attenzione a tenere sempre alta la guardia. La collaborazione e l’unità tra tutte le istituzioni sono fondamentali e qui da noi non sono mai venute meno”


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