GENOVA – Un corteo partecipatissimo, come non si vedeva da tempo. Difficile quantificare il lungo e sfilacciato torpedone di lavoratori che stamattina è sceso in piazza a Genova per lo sciopero generale indetto da Cgil e Uil. Almeno 10.000 secondo gli organizzatori. Nel capoluogo pullman e treni da tutta la regione. Quando la testa del corteo ha già imboccato le gallerie tra la Zecca e Corvetto, la coda è ancora a Principe. Tra bandiere e striscioni delle categorie, si confondono anche tanti esponenti politici locali del centrosinistra.
“Questa grande partecipazione dovrebbe far pensare Governo e presidente del Consiglio che le risposte che chiediamo sono quelle che vogliono lavoratori e pensionati: la manovra è sbagliata– afferma Gianna Fracassi, vicesegretaria nazionale della Cgil- se a fronte di questi interventi che non aiutano ad affrontare l’aumento del costo della vita mettiamo tutto il tema fiscale, c’è una profonda ingiustizia rispetto alle scelte che si fanno. È quasi una manovra al contrario che toglie ai poveri per dare ai ricchi“.
Per il segretario della Cgil Liguria, Maurizio Calà, “la manovra è inadeguata e sbagliata, le conseguenze le vedremo anche sul territorio, a partire dalla precarietà. E’ una manovra che non aiuta lavoratori e pensionati, ma qualcuno in realtà aiuta e questa è la cosa più grave. Manca tutta la parte delle politiche industriali, che non si fanno con le parole ma con i soldi. E, poi, non ci sono soldi su scuola, sanità e trasporto pubblico e questo avrà gravi ricadute sul territorio: non si può chiedere solo a sindaci e governatori di far fronte a tutto quello che sta succedendo”.
Anche per il segretario della Uil Liguria, Mario Ghini, la manovra “non convince nessuno, pensionati, lavoratori dipendenti, persone che hanno bisogno, giovani perché è una manovra che non dà una prospettiva di futuro. Non c’è una battaglia vera contro il precariato, ma un rischio serio di incrementarlo, inserendo i voucher che sono stati una vera piaga nel passato e rischiano di tornare a esserlo”.
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