NEWS:

Sanità, gli urologi: “Andare a fondo sull’utilità degli integratori”

A sollevare il problema è Paolo Puppo, urologo dell'istituto Beato Matteo di Vigevano (Pavia), nell'ambito del congresso nazionale dell'Associazione urologi italiani (Auro)

Pubblicato:16-05-2019 16:43
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 14:28
Autore:

FacebookLinkedInXEmailWhatsApp

BOLOGNA – La richiesta di integratori alimentari è in costante crescita. Ma è necessaria “un po’ più di scientificità, in un mercato che attualmente è per il 60% di automedicazione“. Anche perchè non è detto che le sostanze naturali contenute nei prodotti vengano effettivamente assorbite dall’organismo. A sollevare il problema è Paolo Puppo, urologo dell’istituto Beato Matteo di Vigevano (Pavia), che nell’ambito del congresso nazionale dell’Associazione urologi italiani (Auro) al via oggi a Bologna terrà un focus proprio su questo tema.

SEGUI LO SPECIALE SUL XXVI CONGRESSO DELL’AURO


“La fitoterapia, cioè la terapia con gli estratti di erbe, che sono una parte degli integratori alimentari, in urologia viene usata da moltissimi anni- spiega Puppo- il mercato è in continua crescita, sempre più gente acquista gli integratori, con o senza indicazione del medico. Il problema è sapere se dietro un integratore c’è qualcosa che effettivamente ha un effetto benefico o qualcosa che non viene nemmeno assorbito”.

L’esperto sottolinea infatti che ad oggi “gli studi sull’assorbimento degli integratori sono molto carenti, spesso inesistenti”. Al congresso Auro, dunque, si cercherà appunto di “capire se si possono migliorare i fondamenti scientifici della nutraceutica”, ovvero la branca della medicina che tiene insieme integratori, fitoterapia, alimenti e i probiotici.

L’obiettivo, spiega Puppo, è trovare “il modo migliore per fare arrivare queste sostanze, che si conoscono avere effetti benefici sull’organismo, agli organi bersaglio in maniera minimamente accertata senza effetti collaterali”. Quindi dare “un po’ più di scientificità in un mercato che attualmente è per il 60% di automedicazione”.

In fondo, continua l’urologo, “se un integratore non viene assorbito non fa nè bene nè male. Ma questo è un rischio più che altro per la spesa di milioni di persone che la fanno”. Puppo non mette in dubbio i fondamenti della nutraceutica, perchè “effettivamente le sostanze presenti in natura hanno principi che fanno bene alla salute. Del resto, anche la farmacologia ha da sempre tratto sostanze dalle piante”.

Quindi, spiega lo specialista, “senza voler negare tutto, vogliamo cercare di andare un po’ più a fondo sull’utilità degli integratori, che alle persone piacciono molto. Quindi cercare di prescrivere o perlomeno consigliare integratori che vengano assorbiti e abbiano una minima attività provata rispetto a quello che dicono di fare”.

SEGUI LO SPECIALE SUL XXVI CONGRESSO DELL’AURO

:

Le notizie del sito Dire sono utilizzabili e riproducibili, a condizione di citare espressamente la fonte Agenzia DIRE e l’indirizzo www.dire.it