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La comunità di Giorgia Meloni ispirata da Marx

L'editoriale del direttore Nico Perrone

Pubblicato:15-02-2024 18:49
Ultimo aggiornamento:15-02-2024 18:54

meloni marx
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ROMA – Dopo Antonio Gramsci, che la destra di Giorgia Meloni vuol fare suo, ora spunta anche Carlo Marx. Proprio lui, il padre del Manifesto del Partito Comunista. La Destra da sempre è in cerca di padri culturali. Giorgia Meloni e il suo ministro Gennaro Sangiuliano, ad esempio, hanno messo sul podio e sempre glorificato John Ronald Reuel Tolkien e il suo capolavoro Il Signore degli anelli. Lì c’è la lotta di una comunità contro il male. Ecco, bisogna proprio soffermarsi sulla parola comunità, con un riferimento diretto alla comunità di Colle Oppio in cui è cresciuta e si è formata politicamente Giorgia Meloni. C’è un ampio dibattito sulla differenza tra comunità e società. La comunità, e Giorgia Meloni ne ha fatto riferimento molte volte, indica un insieme di individui stretti da rapporti di solidarietà, da interessi convergenti, coeso e compatto. Diversa dalla società, organismo più complesso e soprattutto frazionato al suo interno, percorso da spinte e interessi divergenti. Questa distinzione fra comunità e società gli studiosi la fanno risalire con precisione a Ferdinand Tönniesdi cui ha parlato di recente Federico Mollicone, Responsabile Nazionale cultura e innovazione di Fratelli d’Italia- che nel 1887 pubblicò in Germania un libro divenuto poi un classico della sociologia: Comunità e società (Gemeinschaft und Gesellshaft) dove lo stesso autore dichiarava nella prima edizione di avere un grosso debito intellettuale nei confronti di Karl Marx.

Per Tönnies la forma primaria di comunità si esprime nel rapporto madre e figli, tra fratelli, fra uomo e donna in quanto coniugi. Sono forme di comunità anche la vicinanza e l’amicizia. Per Tonnies, ancora, la comunità si identifica con il luogo dove dove c’è possesso e godimento di beni comuni, amici e nemici comuni, protezione e difesa reciproca. La decisione di appartenere a una comunità nasce volontariamente, processo quasi naturale sulla base dell’origine (sangue), stessi usi e costumi e medesima aspirazione di popolo. C’è un richiamo ancestrale rispetto alla società dove invece prevalgono interessi futili, di natura materialista e di breve durata che terminano nel momento in cui non c’è più la convenienza. Un insieme freddo e calcolatore rispetto alla comunità dove vive e regna il caldo impulso del cuore. Da qui questo pensiero, quindi, si sviluppa in aperta opposizione alla moderna società capitalista basata sull’individualità sfrenata, disgregazione e alienazione. Insomma, tornando all’oggi, forse è possibile pensare allo spirito comunitario di Giorgia Meloni come a una sorta di comunismo di destra.


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