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“Comunque e ovunque”, la passione per il Genoa arriva al cinema

Un docufilm per raccontare la passione per il club di calcio più antico d'Italia, che il 7 settembre ha compiuto 130 anni

Pubblicato:15-01-2024 16:16
Ultimo aggiornamento:15-01-2024 16:17

genoa. comunque e ovunque
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GENOVA – “Genoa. Comunque e ovunque”. Come lo slogan di una coreografia di tempi calcisticamente meno felici di questi. Il tifo, la passione e la malattia per il Genoa diventano un docufilm, al cinema dal 29 gennaio al 4 febbraio, con un’anteprima al multisala The Space del capoluogo ligure il 24 gennaio (già due sale esaurite, aperte le prenotazioni per la terza sala). Proiezioni anche fuori Liguria, a Milano, Bra e Cuneo. La presentazione ufficiale oggi pomeriggio nel Salone di rappresentanza di Palazzo Tursi, sede del Comune di Genova. Una storia di storie, non solo di calcio: quelle dei tifosi, più o meno noti, quelle di un lungo elenco di “leggende” che hanno vestito la maglia rossoblù e quelle di una città. Tra le testimonianze, ci sono, ad esempio, Diego Milito e Rodrigo Palacio, il cucitore di bandiere Dario Bianchi, il nuovo cantore della genoanità Bresh. E, poi, in ordine sparso, Mario Bortolazzi, Marco Rossi, Claudio Onofri, Goran Pandev, Stefano Eranio, Gennaro Ruotolo, Beppe Sculli, Mimmo Criscito.

Non è un caso che la “pellicola” arrivi nella stagione in cui il Grifone è tornato in Serie A e ha celebrato i suoi 130 anni dalla fondazione, il 7 settembre 1893. E nell’anno in cui Genova è capitale europea dello sport. Un documentario non autoreferenziale su una società di calcio, ma un racconto di persone. Il calcio fa solo da sfondo, con una partitella al Ferraris tra le vecchie glorie. “Genoa. Comunque e ovunqueà- spiegano gli autori- vuole andare ad approfondire il senso profondo dell’essere genoani, la passione che avvicina persone con storie e provenienze diverse, la gioia del tifare come atto di fede a prescindere dai risultati, cosa vera per tante squadre ma ancor di più per una squadra antica e nobile, con una delle tifoserie più calde d’Italia, come il Grifone”.

Insomma, il racconto di una simbiosi tra una città e la sua squadra di calcio, ma soprattutto la celebrazione di una delle tifoserie più calde d’Italia. “Niente più dello sport ha la capacità di raccontare storie che possono emozionare- racconta l’ideatore del progetto, Mattia Mor, fondatore di Emotion network- tifare Genoa vuol dire soffrire tanto e gioire poco, ma essere parte di un vissuto, avere una fede, essere appassionati a prescindere dalle vittorie, nell’amore per una maglia che ci accompagna fin dall’infanzia per tutta la vita”. Il presidente del Genoa, Alberto Zangrillo, sottolinea che “queste iniziative ci danno una mano a coniugare la forza delle nostre tradizioni con il presente. La cosa che mi inorgoglisce di più è che stiamo favorendo un ricambio generazionale”.


Per l’amministratore delegato del club di Villa Rostan, Andres Blazquez, questo docufilm racconta “il Genoa vissuto dalla tifoseria, dal genoano e dal genovese. Da quando siamo arrivati ho imparato come si vive la genoanità, come si vive la città, ma siamo appena all’inizio: io sono qui da quasi tre anni, qui c’è chi racconta 130 anni di storia. Guardando questo film e vendendo l’emozione della gente, a me e mia moglie è venuto da piangere”. Per l’assessore allo Sport del Comune di Genova, Alessandra Bianchi, si tratta di “una pellicola importante perché valorizza lo sport oltre il campo, con un legame importante con la città, grazie a una delle tifoserie più calde d’Italia. Nella capitale europea dello Sport ci permette di valorizzare un territorio: è un privilegio avere questa tifoseria nella nostra città. Poterlo ammirare in un docufilm è una bellissima occasione per tutto il mondo sportivo”.

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