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L’Antitrust contro il comune di Milano: “Milanosport inefficiente, basta proroghe”

Pubblicato:14-11-2023 18:12
Ultimo aggiornamento:14-11-2023 18:12
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MILANO – Le proroghe per l’affidamento del servizio di gestione dei 24 impianti sportivi comunali da parte del Comune di Milano a Milanosport sono “ingiustificate”, “immotivate” e “non conformi ai principi concorrenziali”. Questo quello che emerge dalle osservazioni formulate dall’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, nella sua riunione del 24 ottobre scorso, nelle quali si accusa il Comune di Milano di aver fatto “un uso distorto dell’istituto della proroga al fine di mantenere in capo a un soggetto, peraltro inefficiente, la gestione degli impianti sportivi“. L’Antitrust, nel documento visionato dalla ‘Dire’, intima inoltre l’amministrazione a “comunicare entro il termine di trenta giorni dalla ricezione della presente segnalazione, le iniziative assunte con riguardo alle criticità concorrenziali evidenziate”.

Milanosport è una società interamente partecipata dal Comune di Milano e che, ad oggi, gestisce in house ventiquattro impianti sportivi comunali. La gestione degli impianti, sottolinea però l’Antitrust, “risulta affidata alla società Milanosport di fatto fin dal 1964, ossia da quando è stato istituito il Centro Milanese per lo Sport e la Ricreazione, poi trasformato in società per azioni con l’attuale denominazione nel 1991″. E, con l’ultima modifica del contratto di servizio, questo affidamento è stato “prorogato fino al 31 dicembre 2050”.

L’Antitrust sottolinea però come la legge preveda che “in caso di affidamento di beni o servizi in concessione, la durata deve essere temporalmente limitata in ragione della portata potenzialmente contraria ai principi di libera concorrenza, parità di trattamento e non discriminazione. La possibilità di disporre una proroga dell’affidamento oltre i termini fissati nell’originaria procedura di aggiudicazione, inoltre, dovrebbe rappresentare una circostanza del tutto eccezionale e temporalmente limitata”.


Questi principi, però, non sarebbero stati rispettati dal Comune di Milano, che ha affidato il servizio a Milanosport “per un periodo complessivamente pari a cinquantasei anni”, con l’ultimo contratto di servizio, risalente al 2001, che “è stato prorogato due volte, nel 2004 e nel 2018, ben prima della naturale scadenza del contratto stesso”. La durata della concessione, quindi, “deve ritenersi non proporzionata, con l’effetto di sottrarre l’affidamento del servizio al confronto concorrenziale”. Un’altra tegola dunque per la società alle prese con l’aumento del prezzo dei corsi e i conti che traballano.

Secondo l’Antitrust, inoltre, le motivazioni del Comune per giustificare le proroghe “sono assolutamente generiche e non ancorate agli investimenti effettuati” e hanno lo scopo di “mantenere in capo a un soggetto, peraltro inefficiente, la gestione degli impianti sportivi”. L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato sottolinea infatti come “a seguito della due diligence stilata nel 2018, emerge chiaramente un quadro economico critico della gestione del servizio” con il Comune di Milano che “in diverse occasioni ha proceduto alla ricapitalizzazione di Milanosport attraverso l’aumento del capitale sociale della stessa”.

Per questi motivi l’Antitrust ritiene l’operato del Comune di Milano “non conforme ai principi concorrenziali” e chiede all’amministrazione di “porre in essere tutte le misure necessarie ad assicurare un corretto svolgimento delle dinamiche concorrenziali”, dando come limite trenta giorni di tempo dal momento della ricezione della lettera. 

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