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Thomas Sankara, eroe africano che sfidò i potenti: l’omaggio di Black Post

Editoriale nel 35esimo anniversario dell'assassinio in Burkina Faso

Pubblicato:14-10-2022 11:30
Ultimo aggiornamento:19-10-2022 16:46
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ROMA – “Un piccolo uomo dalla pelle nera” che “sfidò i potenti del mondo”, convinto che l’obiettivo non fosse servire la “grande finanza” ma al contrario i “popoli”: è Thomas Sankara, presidente-rivoluzionario del Burkina Faso, in un editoriale-omaggio della testata con radici migranti Black Post pubblicato per il 35esimo anniversario del suo assassinio.

DOPO LA CONDANNA ALL’ERGASTOLO DI BLAISE COMPAORE’

Il ricordo, firmato dal redattore Soumaila Diawara, è stato pubblicato alcuni mesi mesi dopo la condanna all’ergastolo in contumacia di Blaise Compaoré, l’ex capo di Stato che gli succedette al potere e che ebbe un ruolo nell’omicidio. Il 15 ottobre 1987 Sankara fu assassinato insieme con 12 compagni e collaboratori in occasione di una riunione a Ouagadougou del Consiglio rivoluzionario nazionale. Pochi mesi prima aveva tenuto un discorso all’Unione Africana rimasto celebre.
“Le sue idee sul presunto ‘debito pubblico’ causarono disagio presso alcuni partecipanti all’assemblea, che lo ritenevano un giovane in grado di sconvolgere il gioco di potere vigente in Africa” ricorda Diawara. “Parole profetiche, le sue, quando disse: ‘Se il Burkina Faso da solo rifiuterà di pagare il debito, non sarò qui alla prossima conferenza; invece con il sostegno di tutti, potremo evitare di pagare, destinando le nostre magre risorse al nostro sviluppo”.

IL RUOLO DI FRANCESI E AMERICANI

Nell’editoriale di Black Post si collega l’assassinio di Sankara, capitano dell’esercito di idee marxiste, salito al potere nel 1983 a soli 33 anni, alla sua denuncia di un nuovo colonialismo imposto attraverso gli strumenti della finanza. “Il colpo di Stato fu organizzato da Compaoré con l’appoggio della Francia, degli Stati Uniti e di mercenari liberiani” scrive Diawara. “Oltre a ucciderlo, tentarono di cancellarne la memoria”.


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