NEWS:

L’Esercito: “‘Caserme verdi’ opportunità per il paese”

Focus dell'incontro l'ammodernamento del parco infrastrutturale di Forza Armata, mediante il ricorso a strutture semplici e modulari, a basso impatto ambientale ed elevata efficienza energetica

Pubblicato:14-07-2020 17:52
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 18:38
Autore:

FacebookLinkedInXEmailWhatsApp

ROMA – Si è tenuta oggi, presso la biblioteca storica di Palazzo Esercito, nel pieno rispetto delle limitazioni per il contenimento della diffusione del Covid-19, la conferenza incentrata sul progetto ‘Caserme Verdi’ che ha coinvolto direttamente le categorie professionali degli ordini degli ingegneri e degli architetti.

Alla presenza del sottosegretario di Stato alla Difesa, onorevole Angelo Tofalo, e del Capo di Stato Maggiore della Difesa, Generale Enzo Vecciarelli, il Capo di Stato Maggiore dell’Esercito, Generale di Corpo d’Armata Salvatore Farina, ha aperto l’incontro ringraziando per la partecipazione tutti gli specialisti del settore progettuale e ingegneristico in grado di sfruttare le opportunità derivanti dal progetto.

L’evento promosso dal Dipartimento delle Infrastrutture dell’Esercito, in collaborazione con la Task Force per la valorizzazione e la dismissione degli immobili militari della Difesa, ha avuto come focus l’ammodernamento del parco infrastrutturale di Forza Armata, mediante il ricorso a strutture semplici e modulari, a basso impatto ambientale ed elevata efficienza energetica, al contempo rispondenti alle norme antisismiche, in cui far coesistere poli alloggiativi, aree addestrative, impianti sportivi, scuole e asili nonché spazi per il tempo libero aperti anche alle comunità locali.


Il sottosegretario Tofalo nel suo intervento ha sottolineato il pieno supporto del Dicastero al ‘Progetto Caserme Verdi’ e più in generale al rinnovamento delle infrastrutture della Difesa con focus sulla green economy, l’integrazione con le comunità e la digitalizzazione. Assai interessanti sono stati gli interventi dell’architetto Boeri per il settore green-ambiente, del prof. ingegnere De Santoli per il risparmio energetico e l’utilizzo dell’idrogeno e del prof. De Masi per gli aspetti sociologici e i ‘bisogni’ dei futuri utenti.

Tra i vari relatori, moderati dalla giornalista dell’Agenzia di stampa Dire, Silvia Mari, si sono alternati l’ingegner Armando Zambrano, presidente del Consiglio Nazionale degli Ingegneri, l’architetto Giuseppe Cappochin, presidente del Consiglio nazionale degli Architetti Pianificatori Paesaggisti e Conservatori, i quali hanno proposto e condiviso l’opportunità di ricorrere ai cosiddetti ‘concorsi progettuali’ per accelerare i tempi e accrescere la qualità delle opere.

Il Generale di Divisione Vasco Angelotti, Capo Dipartimento Infrastrutture dello Stato Maggiore dell’Esercito ha illustrato i principi cardine e le nuove tecnologie costruttive, orientate alla riqualificazione energetico-ambientale e alla rigenerazione urbana delle 28 sedi distribuite su tutto il territorio nazionale attualmente interessate dalla trasformazione. L’iniziativa ‘Caserme Verdi’, inoltre’ ha la caratteristica di poter essere estesa ad altri impianti strategici dell’Esercito, anche all’estero nelle operazioni internazionali, poiché non riservata esclusivamente a nuove realizzazioni, ma destinata anche a strutture già esistenti opportunamente rinnovate e potenziate grazie alla collaborazione con l’università La Sapienza di Roma e il mondo dell’industria nazionale.

La conferenza è stata trasmessa in streaming sui canali social della Forza Armata, ampliando la partecipazione di pubblico, di settore e non, per approfondire il progetto di ampio respiro che rappresenta la svolta green dell’Esercito Italiano: un investimento nell’immediato con un immenso ritorno futuro per ‘intera comunità.

TOFALO: “TROVEREMO QUANTO PRIMA LE RISORSE NECESSARIE”

“Quanto prima sono certo che riusciremo a trovare le risorse necessarie per continuare questa progettualità”. Lo assicura rispetto al progetto Caserme Verdi per l’Esercito il sottosegretario di Stato alla Difesa, Angelo Tofalo, intervenendo alla conferenza-webinar ‘Caserme Verdi. Strategie innovative tra ingegneria e architettura’ in diretta dalla Biblioteca Militare Centrale di Palazzo Esercito a Roma.

“Sono felice di essere qui per due motivi – sottolinea Tofalo – Il primo, perché quando fui nominato sottosegretario alla Difesa pro tempore il primo progetto preliminare che mi è stato sottoposto dal generale Farina era proprio questo sulle Caserme verdi. Le Forze Armate, l’Esercito, sono sempre focalizzate sullo sviluppo tecnologico, ma c’è un qualcosa che teniamo tutti ben presente che è la risorsa umana, in questo caso il soldato. Questa è la prova dell’attenzione che l’Esercito ha sui suoi uomini. Il secondo motivo – continua – riguarda il fatto che quando si parla di Difesa e di Forze Armate si pensa alla guerra, alla pace, alla cooperazione, ma c’è tutto un mondo che se non apri le porte non scopri. E invece – conclude il sottosegretario alla Difesa – siamo anche bravissimi in campo sanitario, come abbiamo dimostrato in questa emergenza, e abbiamo dei tecnici, nell’Esercito come nelle altre Forze Armate, che sono davvero formidabili, delle eccellenze, bravi quanto quelli che sono fuori”.

GENERALE ANGELOTTI: “OGGI LA CASERMA È UN SISTEMA, NON PIÙ UN MURO DI CINTA”

“Il nostro è un Esercito moderno, inserito con le altre Forze Armate in un contesto di Difesa che vuole rimanere al passo con i tempi. Le nostre caserme sono vissute in modo profondamente diverso rispetto al passato, con esigenze del personale molto diverse. La prima parte delle infrastrutture in Italia è stata concepita tra le due guerre mondiali, all’epoca erano fuori dai centri abitati, ma, con la loro espansione, si trovano ormai dentro le città. Il peso degli anni comincia a farsi sentire: oggi la caserma non è più un muro di cinta, ma un sistema, qualcosa che interloquisce con le realtà circostanti”, così il capo Dipartimento Infrastrutture dello Stato Maggiore dell’Esercito, generale di Divisione Vasco Angelotti.

UN PROGETTO ‘GREEN’ “PER LA SALUTE”

Diverse le attività intraprese “per avviare un processo virtuoso – sottolinea il generale Angelotti – Sono state investite più risorse sul mantenimento e si è tentato un massimo impulso nei lavori di ammodernamento, che ci consentono di riportare in efficienza completa la struttura. Ma questo non basta – sottolinea – è stato necessario qualcosa di più realizzando strutture di nuova generazione. Ecco allora che nasce lo studio Caserme verdi”.

Pordenone-La Comina, Roma-Cecchignola, Foggia-Caserme Sernia e Pedone, Persano-Comprensorio militare: sono queste le basi individuate per svolgere i progetti pilota dello studio elaborato da Esercito e Forze Armate per rinnovare il patrimonio immobiliare esistente e realizzare basi militari innovative, in linea con le esigenze del personale militare e civile e delle loro famiglie. Il progetto, continua il generale Angelotti, “coinvolgerà 28 caserme per un totale di 1,5 miliardi di euro da investire in 15-20 anni”, con l’obiettivo di adeguare nel tempo tutte le basi esistenti nel Paese, standardizzando le strutture e suddividendole all’interno in base alle funzioni.

“I vantaggi di questo studio sono trasversali – osserva il Capo Dipartimento Infrastrutture dello Stato Maggiore dell’Esercito – infrastrutture funzionali per un esercito moderno, salute e benessere del personale, rispetto dell’ambiente e risparmi di gestione”, oltre alla “restituzione alle comunità, con aperture delle strutture ricreative socio-ricreative alla cittadinanza. Non possiamo attendere, perché abbiamo esigenze urgenti – conclude il generale – ci auspichiamo di poter avere soldi dedicati”.

GENERALE FARINA: “FATTI MOLTI PASSI AVANTI, NON SI PUÒ ATTENDERE”

“Non possiamo permettere che la case dei nostri soldati, dei nostri marinai, vadano a deperire in modo tale da minare la sicurezza e la vita delle persone. Quindi è nata questa idea. L’approccio è modulare, semplice, abbastanza flessibile, e andrà a premiare contemporaneamente il benessere del personale, l’alloggiamento, le condizioni di vita, l’operatività, l’addestramento, la logistica, le attività sportive e di addestramento del soldato. Il nostro auspicio è che, d’accordo con ingegneri e architetti, con i nostri tecnici, con coloro che avranno la possibilità di concorrere a questo grande progetto, si possano riqualificare le caserme militari, potenziarle e renderle più idonee agli stili di vita della nostra società, facendo una progettazione partecipata”, lo dice il capo di Stato Maggiore dell’Esercito, generale di Corpo d’Armata Salvatore Farina.

IL COMPRENSORIO ‘VITALI’ E IL PROGETTO ‘CECCHIGNOLA’

“Abbiamo fatto molti passi avanti, abbiamo individuato le basi, ma bisogna cominciare e cercare un modello di riferimento, non si può attendere – aggiunge Farina – Il primo passo concreto è stato fatto nel Comprensorio M.O.V.M. ‘Vitali’ Camp Darby, una base costruita dagli americani: questo è il nostro modello di riferimento, con la parte degli alloggi, l’area per le famiglie, l’area comando, i centri di simulazione, le palestre, i laboratori. Abbiamo voluto dare una spinta per dire ‘il primo passo è fatto’, per dare l’esempio”.

Il secondo passo è il “progetto ‘Cecchignola’, un tentativo di individuare una soluzione standard per alloggiare famiglie – continua il generale Farina – È in fase di realizzazione a cura di un reparto dell’esercito, vorremmo far sì che questo edificio fosse il prototipo”, conclude.

“Un incontro al più presto, entro fine mese, con ingegneri e architetti per definire il cronoprogramma del progetto ‘Caserme Verdi’”. È questo l’invito che il capo dello Stato Maggiore dell’Esercito, il generale Salvatore Farina, ha espresso in conclusione della conferenza.

CAPPOCHIN (ARCHITETTI): “SÌ A CONCORSI IN DUE GRADI. COSÌ SI OTTIENE LA QUALITÀ”

“Creare interazioni tra le caserme, spesso collocate in posizioni strategiche, e le città genera un plusvalore che viene assorbito dalle zone circostanti: sappiamo che per ogni euro speso in qualità ne vengono generati almeno altri 3 o 4. E noi siamo convinti che la qualità si ottiene attraverso i concorsi di progettazione, perché si mettono a confronto professionisti dando vita ai progetti migliori possibili”, ne è convinto Giuseppe Cappochin, presidente del Consiglio Nazionale degli Architetti.

Chiara in questo senso la richiesta di Cappochin: “Vogliamo concorsi a due gradi, come succede in tutta Europa: è impensabile che i professionisti possano lavorare gratis, perché in questo modo non possono esprimere al meglio le loro potenzialità. Cosa che invece è possibile se, dopo il primo grado, si trovano ad avere un compenso per il progetto migliore, con un’opera generata di valore”. Quanto alla critica secondo cui “i concorsi di progettazione sono troppi lunghi”, il presidente sottolinea: “Faccio un esempio legato al territorio di Genova, dove per un concorso di progettazione a due gradi per la Valpolcevera sono stati necessari solo 130 giorni. Non ci sono altri tipi di gare veloci e fatte bene al tempo stesso”.

ZAMBRANO (INGEGNERI): “SINERGIA PUBBLICO-ORDINI PROFESSIONALI”

“Dovremmo approfittare di una occasione storica, che vede tante categorie e Ordini coinvolti, insieme all’Esercito: c’è una sinergia di idee e proposte che deve soltanto partire davvero, ed è questa la vera difficoltà”, così Armando Zambrano, presidente del Consiglio nazionale degli Ingegneri.

LA RIGENERAZIONE DELLE CITTÀ

L’obiettivo è quello di “mettere a disposizione in maniera continua le caserme come luoghi di cultura, aggregazione e svago, sfruttando la posizione spesso al centro delle città, e non soltanto in occasioni particolari come può essere la festa del 2 Giugno”, ha spiegato Zambrano, per il quale “stiamo costruendo qualcosa che sarà fondamentale per la rigenerazione delle città”.

L’Italia “è capace di grandi idee e grandi proposte, e vanno messe alla base del Recovery Fund“. Per fare ciò è necessaria una “sinergia tra la Pubblica amministrazione e gli Ordini professionali, che deve trovare un suo momento istituzionale”. Zambrano ha sottolineato che “ci stiamo provando” e che “in questi mesi di emergenza dovuta alla pandemia abbiamo lavorato come non mai per tirare fuori delle proposte: devo dire che non sempre siamo ascoltati ma quando succede, vengono fuori belle cose”. Ad esempio “la questione dell’Ecobonus“. C’è però una criticità per il presidente degli ingegneri: “Nessuno ha pensato di metterlo in correlazione con il Bonus Sisma, speriamo di correggere in corsa questa cosa”.

Le notizie del sito Dire sono utilizzabili e riproducibili, a condizione di citare espressamente la fonte Agenzia DIRE e l’indirizzo www.dire.it